Prima Cerbero adesso Caronte: l’ondata di caldo e afa fa bollire le Marche

Prima Cerbero adesso Caronte: l’ondata di caldo e afa fa bollire le Marche
Prima Cerbero adesso Caronte: l’ondata di caldo e afa fa bollire le Marche
di Veronique Angeletti
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Giovedì 13 Luglio 2023, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 07:30

ANCONA - Siamo nella morsa di un’ulteriore ondata di caldo. Dopo Cerbero, l’anticiclone proveniente dal Sahara dei primi giorni di luglio, è in arrivo il potente Caronte. Sta salendo dall’Algeria e dalla Tunisia e si prevede che avrà temperature altissime, spesso intorno ai 40 gradi con massime addirittura fino ad oltre 43 gradi nelle grandi Isole. Insomma, avremo un fine settimana bollente e la prossima settimana sarà addirittura rovente.

«Domani giovedì (oggi per chi legge) - spiega Marco Lazzeri, meteorologo della Protezione civile marchigiana - beneficeremo di una piccola pausa rinfrescante e, probabilmente, anche venerdì. «L’effetto di una massa d’aria più fredda in quota che disporrà la ventilazione dai quadranti settentrionali e provocherà un gradevole abbassamento di pochi gradi.

Passeremo dai 35 ai 30 che renderanno le giornate più piacevoli. Poi, da sabato 15, in particolare domenica, lo scenario cambierà. L’arrivo di un anticiclone dal Nord Africa farà schizzare il mercurio del termometro, con forse in regalo un po' di sabbia come il mese scorso, più di tutto dalla metà della prossima settimana».

Tutta colpa dell'anticiclone dal mitologico nome Caronte. La figura, nell’Inferno dantesco, del traghettatore dell'Ade “dagli occhi di bragia”. Tale quale al caldo che infiamma l’aria è l'anticiclone che “traghetta” di solito nel cuore dell'estate. Si tratta della terza ondata di calore che alcuni esperti affermano sarà in assoluto «la più potente di quest’estate». «Mi chiedo - interviene il climatologo Massimiliano Fazzini - come prima che finisca la stagione sia possibile già adesso stabilire che questa ondata di calore sia quella in assoluto più potente». Docente di Rischio Climatico all’Università di Camerino e Responsabile del Team sul Rischio Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale predilige l’approccio pragmatico e più di tutto scientifico.

«Dalle ultime 72 ore – afferma - viviamo la prima vera e propria ondata di calore. Secondo le statistiche, per meritarsi questa qualifica deve, tra l’altro, durare almeno quattro giorni e avere temperature superiori alle medie stagionali. Ritengo che non sia scientifico predire quindi che già adesso avrà numeri eccezionali, mentre lo è prendere questi dati come la conferma che viviamo un’estremizzazione dei fenomeni, indice di una crisi climatica che sta portando gravi conseguenze negative alla terra, all’aria, all’acqua degli ambienti dove viviamo». Nell'ultimo report di Copernicus, il programma europeo per i cambiamenti climatici, l’Europa si sta riscaldando a una velocità doppia rispetto alla media globale con un pesante tributo umano, economico, ambientale. Come le tempeste, le alluvioni e gli incendi boschivi. Questi ultimi trovano condizioni ideali nel caldo torrido, nel basso tasso di umidità e nei forti venti caldi.

«Motivo per cui rimane una delle nostre maggiori preoccupazioni - conferma Stefano Stefoni, il direttore della Protezione Civile e sicurezza del territorio della Regione Marche – ed ogni anno organizziamo un’efficace attività di prevenzione lavorando in sinergia con il personale preparato dei Vigili del fuoco e decine di presidi stagionali garantiti da pattuglie di Vab, volontari antincendio boschivo regionale, in particolare per il controllo delle aree protette». Infine, altro lato negativo del caldo torrido, le temperature alte riducono la potenza erogata dal fotovoltaico. Ma è altrettanto vero che nel periodo estivo le ore di sole sono molte di più di quelle invernali. Quindi, malgrado la potenza media sia più bassa, la produzione di energia rimane maggiore in estate, salvo che ci siano onde di calore ripetitive e di lunga durata.

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