ANCONA Una delle regioni più longeve d’Italia. Le Marche si posizionano nella top 10 nazionale per aspettativa di vita. E alle donne va anche meglio rispetto agli uomini: guardando solo alla popolazione femminile, l’aspettativa di vita media è pari a 85,4 anni, dato che ci colloca al terzo gradino del podio nazionale. Quanto all’altra metà del cielo, quella maschile, ci assestiamo sugli 81,1 anni e al sesto posto in Italia. Ma più in generale, siamo un territorio che sta invecchiando: l’età media è di 47,3 anni, il 25,7% della popolazione è over 65.
Il quadro regionale
Quindi rappresenta più del doppio della fascia 0-14 anni, ferma al 12,1%, con un indice di vecchiaia di 212,6 anziani ogni 100 giovani e un indice di ricambio della popolazione di 152,1 abitanti in età prossima al pensionamento ogni 100 giovani in ingresso nel mondo del lavoro.
Il fulcro
Per sviluppare soluzioni dedicate alla silver economy è stato avviato, con Cassa Depositi e Prestiti il percorso Next Age, il primo in Europa dedicato alle startup nate per questo segmento di mercato. «Nelle prime due edizioni abbiamo raccolto oltre 500 candidature - traccia il bilancio Matteo Bina, general manager di AC75 -: per metà erano startup italiana, il 30% veniva dall’Unione europea e il 20% dal mondo». Il primo risultato è stato dunque piazzare Ancona e le Marche nei circuiti internazionali della silver economy. «Abbiamo investito in otto start up nella prima edizione e in otto nella seconda: del totale, sei venivano dall’estero - conferma Bina -: due da Barcellona, una da Berlino, una da Dublino, una da Singapore e una da Boston. Le loro sedi italiane le hanno aperte ad Ancona».
E così parte l’effetto moltiplicatore per le Marche, perché queste aziende entrano in contatto con le imprese del territorio per sviluppare progetti ed investimenti. «Va a beneficio del tessuto economico locale. In totale abbiamo investito 900mila euro», sottolinea il general manager. Un volano non da poco per la nostra regione, che sta già portando i suoi frutti. La Point Pressure, società di Barcellona, ha avviato grazie aa AC75 e Next Age una startup con sede ad Ancona che collabora ad un progetto sanitario con il Gruppo Kos.
La collaborazione
Nello specifico, sta sviluppando un sistema per la «somministrazione di terapie per l’indurimento muscolare degli arti inferiori dovuto, ad esempio, a ictus, Parkinson o paralisi cerebrale», illustra il progetto Alberto Villa, direttore della Ponit pressure. Tradotto: con questo sistema vengono stimolati i connettori che collegano i muscoli al cervello, «così ricordiamo al cervello che quei muscoli esistono ancora e come operano. Una soluzione non invasiva, poco costosa e facile da usare», prosegue Villa. Il progetto è già partito ed è stato completato il primo test clinico su 46 soggetti: «abbiamo visto un incremento del 40% nella mobilità dell’arto e dell’80% nella sua forza». A febbraio partirà la sperimentazione con Kos, che con quattro apparecchi procederà con i test clinici - e i seguenti monitoraggi - su un numero tra i 20 e i 100 soggetti. Ma si guarda già in prospettiva: «Stiamo ottimizzando la nostra tecnologia per essere pronti ad operare con la telemedicina per arrivare direttamente a casa del paziente», punta all’orizzonte Villa. Un orizzonte che si tinge di silver.