Anziani in difficoltà nelle Marche: sei pensioni su dieci sotto la soglia di povertà

Anziani in difficoltà nelle Marche: sei pensioni su dieci sotto la soglia di povertà
Anziani in difficoltà nelle Marche: sei pensioni su dieci sotto la soglia di povertà
di Martina Marinangeli
3 Minuti di Lettura
Domenica 7 Aprile 2024, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 16:25

ANCONA - Le pensioni nelle Marche? Sempre più basse e vicine a quelle delle regioni del Sud. E in sei casi su dieci sono sotto la soglia di povertà. Una fotografia con poche luci e molte ombre quella scattata dall’Ires Cgil, elaborando i dati Inps 2024. L’importo medio mensile delle pensioni nelle Marche è di 956 euro lordi, con valori che oscillano tra i 1.244 euro delle pensioni di vecchiaia ed i 489 euro delle pensioni agli invalidi civili.

Le cifre

Gli importi delle pensioni di vecchiaia sono inferiori a quelli nazionali, con 224 euro lordi medi mensili in meno, e particolarmente significativa è la differenza negli importi delle pensioni dei lavoratori dipendenti: nelle Marche sono di 1.445 euro, quindi sotto di 264 euro mensili rispetto ai valori medi nazionali e di 358 euro rispetto alle altre regioni del Centro.

Considerando il complesso delle gestioni delle pensioni di vecchiaia, le Marche si posizionano nella parte bassa della classifica per importo medio mensile, battute anche da Campania, Sicilia, Sardegna e Puglia. 

La soglia

Non basta: 303mila prestazioni pensionistiche, pari al 56,5% del totale, sono inferiori a 750 euro al mese (53,7% la media nazionale): dunque circa sei pensioni su dieci registrano un importo inferiore alla soglia di povertà. Significativa è anche la differenza tra uomini e donne: se i primi percepiscono una pensione di vecchiaia pari a 1.530 euro lordi, l’importo corrisposto alle donne è di 902 euro, ovvero mediamente 628 euro in meno ogni mese rispetto agli uomini. La differenza per le pensionate ex lavoratrici dipendenti arriva a -815 euro mensili. Il divario emerge anche nel confronto con le donne delle altre regioni, con una differenza media di 123 euro in meno al mese scontata dalle marchigiane. Secondo Loredana Longhin, segretaria Cgil Marche, «questa situazione preoccupa perché ci racconta di quanto la nostra regione si stia impoverendo e stia scivolando inesorabilmente verso Sud».Abbozza poi una ricetta: «Risalire la parte bassa della classifica è possibile ma la Regione deve invertire la rotta subito, mettendo in atto politiche finalizzate alla creazione di posti di lavoro stabile, in grado di garantire retribuzioni dignitose che si trasformino alla fine della carriera lavorativa in una pensione equa». In una regione sempre più anziana, riuscire a garantire pensioni dignitose non deve essere solo un auspicio, ma un obiettivo imprescindibile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA