ANCONA La coerenza, questa sconosciuta. Dal profilo Facebook dell’amministratore delegato di Aeroitalia Gaetano Intrieri, spunta una perla datata 27 giugno 2023. Un lungo post - come quelli a cui ha abituato le Marche negli ultimi giorni - a stretto giro dal divorzio con Go To Travel e l’aeroporto di Forlì in cui si lancia in commenti poco edificanti - per usare uno sbiadito eufemismo - nei confronti della compagnia rumena Air Connect che gestisce attualmente i voli da Ancona con la formula del cosiddettowet lease. Tradotto: Aeroitalia noleggia da Air Connect sia gli aerei che gli equipaggi.
L’intemerata
Nel descrivere la collaborazione, poi naufragata, con la società Go To Travel controllata da Fa Airport, parlava di un «progetto agonizzante dove anche il vettore Air Connect che avevamo scelto come operatore visto che non abbiamo nella flotta aerei di piccole dimensioni, ci ha messo del suo in termini di disruption operative».
L’ammissione
Insomma, Intrieri mette nel mirino la compagnia rumena, tacciata di causare «problemi operativi», salvo poi riconfermarla per l’operazione su Ancona. Ma non basta. Il lunghissimo post prosegue con gli stessi toni: «Aeroitalia è disponibile a riprendere ad operare su Forlì ma solo a condizione che possa determinare in autonomia il network e gestendo direttamente le operazioni di Air Connect e quindi evitando disservizi, ovvero secondo una logica imprenditoriale sostenibile». Ricapitolando: secondo Intrieri era Air Connect a provocare «disservizi» e «problemi operativi».
Il dubbio
Poco più di tre mesi dopo, tuttavia, la stessa compagnia rumena viene chiamata ad operare anche sulle attività da e per Ancona. Viene da chiedersi come mai, nonostante l’esperienza negativa raccontata da Intrieri nel ricostruire le ultime vicissitudini a Forlì, la stessa formula del wet lease con la stessa Air Connect sia stata replicata anche per i voli di continuità territoriale da Ancona per Roma, Milano e Napoli.
Le domande
Improvvisamente la compagnia è diventata performante? O non aveva tutte queste colpe ai tempi di Forlì? Chissà. Quello che pare certo è che, per Aeroitalia e il suo ad, la colpa sia sempre da cercare altrove, mai in casa.