Allevi torna in Tv a Cinque Minuti da Bruno Vespa: «Il mio futuro è un presente allargato, il pianoforte assorbe il mio dolore come un materasso»

Allevi ritorna in Tv a Cinque Minuti da Bruno Vespa
Allevi ritorna in Tv a Cinque Minuti da Bruno Vespa
di Gianluca Murgia
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Mercoledì 6 Marzo 2024, 20:56 - Ultimo aggiornamento: 21:02

Vengo dopo il Tg. Come cantava Arbore. «Io voglio portare gioia. Non mi interessa nient’altro». Giovanni Allevi l'annuncio l'aveva dato 7 ore prima, via Instagram, il canale social preferito, con il quale in questi lunghi mesi ha comunicato con il mondo, aggiornandolo sulle sue condizioni di salute, pensieri, sogni. «Bentornato alla vita». Il maestro, che solo poche settimane fa aveva emozionato il Festival di Sanremo con la consueta delicatezza disincantata, leggerezza sussurata sempre con il sorriso, è stato ospite di Bruno Vespa a "Cinque Minuti", il programma di approfondimento serale, post Tg1. Il ricordo del maldischiena, del dolore che può essere trasformato in musica perché «la mia energia viene assorbita come se il pianoforte fosse un grande materasso». Poi la malattia che «ha moltiplcato la mia voglia di vivere». Infine, gli attacchi di panico combattuti immaginando «musica dolcissima, quando mi portavano in ospedale. Quella melodia l'ho chiamata "Panic"».

Da Kant al "padre detrattore"

Giovanni Allevi è laureato in filosofia. «La filosofia è importantissima per quello che faccio - ha raccontato Allevi incalzato da Vespa -.

A Sanremo ho citato Kant, quando ho affrontato l'esperienza della possibilità concreta della mia fine, l'immortalità della mia anima è tornata centrale. La Critica  della ragion pratica, la sua intuizione, cioè che ciascuno di noi intuisce che c'è qualcosa di più grande precedente alla nostra aggressività, che trascende la nostra vicenda individuale».

Dal 15 marzo a Taranto, poi tanti sold out. Giovanni Allevi, maglietta a maniche corte e vaporosi ricci grigi, parla e ride: «Che carino mio padre, lui è stato per anni il mio più grande detrattore. Lui è un sostenitore del sinfonismo, vedeva nel mio tentativo di scrivere musica nuova un sacrilegio». Spazio a un accenno di Tomorrow. Poi, la chiosa: «Il mio futuro? È un presente allargato. Ringrazio i malati che ho conosciuto, mi hanno dato la forza».

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