Sla, secca risposta di Max Fanelli
a Boldrini: "Non riprenderò le cure"

Sla, secca risposta di Max Fanelli a Boldrini: "Non riprenderò le cure"
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Lunedì 19 Ottobre 2015, 17:01 - Ultimo aggiornamento: 20:13
SENIGALLIA - "Non riprenderò le cure per la Sla e sono pronto anche a interrompere l'alimentazione forzata, se ce ne fosse bisogno". Max Fanelli è disposto a portare alle estreme conseguenze la sua battaglia per ottenere una legge sul fine vita. Il malato di Sla senigalliese lo annuncia con una lettera alla presidente della Camera Laura Boldrini, che lo aveva invitato a riprendere le terapie, interrotte proprio per cercare di ottenere la calendarizzazione della proposta di legge.



«Ho ricevuto la Tua lettera con enorme soddisfazione, un pizzico di orgoglio ed anche di stupore» scrive Fanelli, 54 anni, in lotta con una malattia arrivata allo stadio terminale, che lo tiene immobilizzato da anni, con solo un occhio per poter comunicare. «Mi hai chiesto di avere fiducia nelle istituzioni e di riprendere le cure - dice Fanelli - colgo quindi l'occasione per dichiarare perchè non riesco a cogliere appieno la tua richiesta. Non riesco ad avere fiducia nella grande maggioranza dei capigruppo parlamentari che, da 25 mesi, hanno dimostrato completa indifferenza a tematiche che riguardano il fine vita, un argomento che dovrebbe essere trattato con un rispetto laico e con sensibilità verso coloro che soffrono una condizione disumana».



Max Fanelli accenna polemicamente a parlamentari e politici «che si presentano per motivare o criticare le leggi in discussione con una spigola in tasca, o facendo le bollicine, o con 82 milioni di emendamenti, e con comportamenti, anche simbolici nonchè violenti che contrastano totalmente con i principi educativi che cerchiamo di insegnare ai nostri figli e nipoti».



«Capigruppo - continua - stimolati o guidati da leader che giustificano la loro ideologia contraria all'eutanasia supponendo una possibile gravidanza di Eluana Englaro». «Che dire poi dell'influenza della Chiesa nelle tematiche sociali e dei diritti civili come ora per le unioni civili?». «La mia vita è segnata - afferma il malato -. La patologia ha raggiunto una diffusione irreversibile e destinata a concludersi con un fine vita che non so se mi premierà avvolgendomi senza o con quanto dolore. Lasciare questa vita una settimana o un mese prima per la sospensione delle cure, quando si vive in queste condizioni non è un dramma».



«Quale che sia, anticipata o meno - aggiunge - la dedico a coloro che ostacolano questo processo democratico, per pregiudizio, acquiescenza o inerzia, sperando che si riesca ad avviare quel processo che porterà in breve tempo ad avere una legge degna di un Paese laico e civile. Io, comunque vada, non riuscirò a godere di questa legge. Non riprenderò le cure specifiche per la Sla quindi».



Fanelli però continuerà a lottare «proprio perchè ho fiducia nelle istituzioni e nei cittadini italiani, che stanno mostrando di essere più maturi del legislatore: sono disposto anche ad interrompere l'alimentazione forzata qualora ce ne fosse bisogno, insieme a tutti i sostenitori del movimento #iostoconmax, supportato dagli oltre 200 parlamentari, dal movimento Possibile di Pippo Civati e dai sempre più numerosi movimenti e associazioni anche nazionali, fino al mio ultimo colpo d'occhio, per gli ideali di Giustizia sociale, Dignità e Libertà in cui ho sempre creduto. So che stiamo dalla stessa parte», conclude il messaggio alla presidente della Camera.





LA RISPOSTA

«Mi fa piacere che Max mi consideri una persona a lui vicina, ma mi addolora la sua scelta di non voler riprendere le cure. Comprendo l'amarezza e la stanchezza, ma voglio sperare che i temi da lui proposti possano trovare ascolto in Parlamento»: così Laura Boldrini risponde a Max Fanelli. Boldrini non entra nel merito delle proposte di legge ma sollecita un «segnale di attenzione» nei confronti di Max e di un «tema certamente delicato e complesso». «La Camera non può lasciare soli i cittadini di fronte a problemi così grandi».



«Tra i capigruppo e i deputati - prosegue la presidente della Camera - ci sono tante persone sensibili e responsabili. Ancora venerdì scorso la questione è stata sollevata nella conferenza dei capigruppo. Io non chiedo che sia approvata una determinata proposta di legge: il mio ruolo di terzietà non mi consente scelte di merito legislativo. Ho chiesto e chiedo però che si prendano in considerazione, che si esaminino quelle proposte, tra le quali ce n'è una di iniziativa popolare sottoscritta da decine di migliaia di cittadini. Poi ognuno voterà come crede. Ma serve un segnale di attenzione non solo nei confronti di Max, ma di un tema, certamente delicato e complesso, che tante persone giustamente considerano importante in una società moderna e avanzata. La Camera - conclude Laura Boldrini - non può lasciare soli i cittadini di fronte a problemi così grandi».
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