Palestre, ristoranti, piscine, cinema, spettacoli: ecco un piano per far riaprire le attività nelle Marche. Protocolli al Cts

Palestre, ristoranti, piscine, cinema, spettacoli: ecco un piano per far riaprire le attività nelle Marche. Protocolli al Cts
di Maria Teresa Bianciardi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 16 Aprile 2021, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 15:34

ANCONA Dai ristoranti alle palestre, dalle piscine al cinema, passando per gli spettacoli dal vivo fino ai concerti. Il ritorno alla vita più o meno normale è scandito dai protocolli che la conferenza delle Regioni ieri ha presentato al governo e che saranno valutati dal Cts: in attesa che si decida quando riaprire le attività che hanno subito l’attacco del Covid, si discute su come consentire una ripresa definitiva ma sotto stretta sorveglianza.

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«Si tratta di proposte elaborate dai Dipartimenti di prevenzione delle Regioni su cui chiederemo il parere del Cts che ci auguriamo arrivi il prima possibile - ha sottolineato l’assessore regionale alle attività produttive, Mirco Carloni che ieri ha preso parte alla conferenza delle Regioni - e questo per permettere, in modo progressivo e ferma restando l’applicazione del principio di massima cautela in termini di contenimento della diffusione del Covid-19, al Paese di imboccare la strada del ritorno alla normalità».


I paletti fissati
Il documento licenziato dalla Conferenza tratta nello specifico la ristorazione, le palestre, le piscine, le strutture termali, i cinema e gli spettacoli dal vivo. «Ma stiamo infine valutando anche altre linee guida - spiega Carloni - per le ulteriori attività produttive soprattutto in relazione alla revisione e al riscontro dei diversi scenari di rischio.

Occorre poi verificare che alcune attività di servizio alla persona, - parrucchieri, estetisti -, attualmente chiuse nelle zone rosse possano con l’attuazione di rigidi protocolli riprendere il loro lavoro in sicurezza». Secondo i protocolli approntati dalle Regioni si potrebbe tornare a giocare a carte nei bar e a sfogliare i giornali seduti ai tavolini. «È consentita la messa a disposizione, possibilmente in più copie, di riviste, quotidiani e materiale informativo a favore dell’utenza per un uso comune, da consultare previa igienizzazione delle mani», mentre le palestre possono restare aperte «anche in scenari epidemiologici definiti ad alto rischio» purché rispettino regole, distanziamento e integrino le norme «con strategie di screening periodico del personale non vaccinato».


Gli scenari
Le misure per i cinema e i teatri invece «se rispettate, possono consentire il mantenimento dell’attività anche in scenari epidemiologici definiti a basso-medio-alto rischio» e si applicano a sale cinematografiche, teatri, circhi, teatri tenda, arene e spettacoli in genere, anche viaggianti. Sparito l’obbligo di tampone («evidenza di un test negativo nelle ultime 48 ore»), o di completamento del ciclo vaccinale per poter accedere a cinema, teatri, arene e spettacoli. 


La correzione
La misura era prevista nella prima bozza messa nero su bianco dal gruppo tecnico ristretto e aveva sollevato le critiche degli addetti ai lavori, ma nell’aggiornamento del documento di ieri mattina l’obbligo è venuto meno. È stato invece sostituito con una dicitura più blanda e riportata in tutti i capitoli di cui si compone il documento -ristorazione, palestre e piscine, strutture termali, cinema e spettacoli dal vivo- ovvero la possibilità di mantenere aperte le attività anche in «scenari epidemiologici definiti ad alto rischio purché integrate con strategie di screening-testing». 

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