Il deserto al check-in aeroportuale verso la Romania. Le destinazioni dell’est cominciano a fare paura.
Adela Cozma, commerciante originaria di Cluj-Napoca in Romania e da 20 anni a Porto Sant’Elpidio, è tornata di recente nel suo Paese?
«Tre settimane fa. Sono stata trovare i miei genitori».
Ci può dare qualche impressione sul viaggio?
«Sono partita dall’aeroporto di Bologna. Il check-in era deserto. Un tempo c’erano file interminabili».
E per le altre destinazioni?
«Ho notato che i terminal per le destinazioni dell’est Europa erano tutti vuoti o con pochissimi passeggeri in attesa di imbarcarsi».
C’è una paura diffusa?
«Sicuramente sì. In definitiva il green pass non ci mette al sicuro dai contagi».
E lei ha avuto qualche timore nell’affrontare il suo viaggio?
«Ad essere sincera sì. Sono arrivata a Bologna in macchina per evitare di dover prendere altri mezzi pubblici».
A Natale crede che ci saranno più spostamenti tra Romania e Marche?
«Probabilmente. Ma sento tra i miei connazionali che c’è molta indecisione. Il rischio è che cambino le condizioni per il rientro mentre ci troviamo dall’altra parte.
Quali restrizioni ci sono per andare in Romania?
«Nessuna, basta esibire il green pass in aeroporto al momento dell’imbarco e compilare un modulo per la reperibilità una volta sbarcati. Poi non c’è l’obbligo di quarantena o altro».
Tra i suoi connazionali nelle Marche ha avuto successo la vaccinazione?
«Quelli che conosco io sono tutti vaccinati».
E come se lo spiega che la Romania ha una percentuale così bassa di vaccinati?
«È passato un messaggio sbagliato. Molte persone con doppia dose è positiva al Covid. Probabilmente questo tipo di informazione ha scoraggiato molti. E poi siamo in una fase di governo di transizione che non ha pieni poteri. Non c’è stabilità».
Ci sono restrizioni alla vita di tutti i giorni?
«C’è il coprifuoco dalle 22 alle 5 per chi non ha il green pass e il divieto di ingresso nei centri commerciali fatta eccezione per i negozi di generi di prima necessità. Poi mascherine sempre indossate, sia all’aperto sia al chiuso».
Ed è cambiato qualcosa da quando sono entrate in vigore queste norme?
«Sì, c’è stato un incremento delle vaccinazioni. Anche se ancora i livelli sono generalmente molto bassi, soprattutto nelle campagne dove la comunicazione non arriva».