TOLENTINO - I risultati dei tamponi a tappeto fatti nelle scuole di Pollenza e Tolentino permettono di tirare un primo, prudente, sospiro di sollievo. A ieri, 153 tamponi su 500 risultavano negativi ma, più importante, non era stata riscontrata traccia della temuta variante inglese, dopo alcuni casi registrati alla fine della scorsa settimana. Oggi il quadro verrà completato con i restanti risultati dei due comuni del Maceratese e con quelli di Castelfidardo, altra città toccata della mutazione del Covid.
La base controllata
Circa 2mila, in totale, le persone testate, tra studenti e personale scolastico, nelle tre città.
L’assessore in campo
«Stiamo cercando di circoscrivere i focolai così da prevenire problemi che possono incorrere nell’estensione della variante inglese che, a quanto pare, è molto contagiosa», aveva sottolineato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. Focolai che, se fuori controllo, oltre a provocare un aumento consistente del contagio, rischierebbero di trascinare le Marche nella zona arancione, dal momento che rappresentano uno dei 21 parametri su cui si valuta la collocazione nella zona di rischio. «È evidente che un focolaio acceso in una scuola materna veda una estensione anche ai nuclei familiari ed ai posti di lavoro dei genitori dei bambini e dei ragazzi», l’osservazione di Saltamartini. Al netto della variante inglese, sono 306, ad oggi, i casi positivi al Covid registrati nelle scuole, ad oltre due settimane dal ritorno tra i banchi in presenza per il 50% degli studenti.
Un numero non elevato
Un numero non particolarmente elevato data la platea totale, ma comunque da non sottovalutare perché il mancato tracciamento potrebbe tradursi in un aumento sostanziale della cifra. «Come sindacati – fa sapere Paola Martano, segretaria regionale Confsal Snals –abbiamo denunciato al tavolo di confronto regionale sulla scuola – abbiamo denunciato l’inerzia dell’Asur sul tracciamento. I tempi che intercorrono tra il tampone, il risultato e la comunicazione agli istituti non sono compatibili con il Covid, tanto meno con la variante inglese che si diffonde anche più velocemente».