Cinema, sport, turismo e imprese: la corsa ai miniassegni Covid delle Marche aspetta solo una data

Cinema, sport, turismo e imprese: la corsa ai miniassegni Covid delle Marche aspetta solo una data
Cinema, sport, turismo e imprese: la corsa ai miniassegni Covid delle Marche aspetta solo una data
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 17 Giugno 2020, 09:59
ANCONA - Questione di ore. Gli uffici regionali stanno lavorando con il turbo per aprire – «a brevissimo», garantisce il governatore Luca Ceriscioli – la Piattaforma 210 che permetterà ai cittadini, alle imprese ed ai professionisti di presentare le domande online per i contributi a fondo perduto di sostegno post-Covid. Muovendosi con procedure semplificate, le risorse – 145 milioni di euro deliberati lunedì dalla giunta, 211,7 milioni il totale della manovra – potranno subito dare ossigeno a molte categorie messe in ginocchio dall’emergenza e dal lockdown e basterà fare richiesta con l’autocertificazione. 



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Sono solo due le misure “a sportello”: i contributi ai turisti autoctoni che sceglieranno di trascorrere le vacanze nelle Marche (un una tantum da 50 euro) ed il bonus bici elettriche per i Comuni sotto i 50 mila abitanti esclusi dal contributo nazionale (fino al 60% del costo sostenuto, per un importo massimo di 500 euro). Per la sicurezza informatica dei dati (occorrerà, ad esempio, inserire l’Iban per ricevere il contributo) è necessario accedere con autenticazione forte, e quindi bisognerà avere le credenziali Spid o alternative.
 
La spesa per la sanità
Ai 39.790.608 euro di finanziamento destinato alla costituzione di posti letto di terapia intensiva e subintensiva previsti dalla manovra, la giunta ha aggiunto ieri altri 6 milioni, portando il totale ai 45 milioni necessari per allestire 105 pl di terapia intensiva (da collocare nelle strutture di Ospedali riuniti e Salesi di Ancona, ospedale di Pesaro, Fermo, San Benedetto e Jesi) e la riqualificazione di 107 posti letto di sub intensiva (di cui il 50% convertibili in intensiva in caso di necessità), oltre che il potenziamento dei percorsi di pronto soccorso, sempre nell’ottica della gestione delle possibili situazioni di emergenza. Ma oltre ai settori macro come quello della sanità - che da sola drenerà quasi la metà delle risorse previste dal bazooka -, le misure andranno a toccare anche ambiti dal perimetro più circoscritto, come i 200mila euro a fondo perduto per le sale cinematografiche operative da almeno due anni, con contributi erogati per fasce: 2mila euro per sale con un solo schermo, 4mila per quelle con quattro schermi e 6mila se si va oltre i quattro. Ci sono poi i 50mila euro per le case editrici (contributo massimo di 2mila euro) ed i 100mila alle Proloco. Focus a parte per il settore della pesca, con contributi forfetari, per le imprese fino a nove addetti, per il mancato reddito e per le spese di investimento destinate alla sicurezza dei lavoratori ed all’adeguamento dell’impresa alle nuove modalità di commercio. 
Gli importi modulati
Gli importi saranno variabili in base alla tipologia di attività ed al numero di domande pervenute, per un budget totale di 1.537.500 euro. Indennità una tantum di 800 euro anche per i tirocini extracurricolari sospesi, con un plafond di 2.564.800 euro. Una fetta importante della prima tranche della manovra andrà poi al mondo della produzione agroalimentare, a cui sono state assegnate risorse per 8,5 milioni. Aiuti forfetari ed una tantum vedono come beneficiari operatori agrituristici (2milioni), imprese florovivaistiche (2milioni), vitivinicole (3,2milioni), lattiero casearie (250mila euro), gli allevatori di bovini da carne (450mila euro) e le imprese agricole che hanno fatto promozione con la misura 3.2 del Psr, ovvero quella riguardante i prodotti di qualità (600mila euro). 
Un occhio di riguardo
Un occhio di riguardo è stato riservato pure alle organizzazioni sportive, a cui spettano 4milioni sotto forma di contributi a fondo perduto. «L’ammontare delle risorse disponibili – spiega la Regione – è ripartito tra le domande che risultano ammissibili sulla scorta di una base comune a cui si addizionano le seguenti percentuali: 100% per gli organismi sportivi associati Cip Marche, 50% per gli organismi sportivi che hanno settore giovanile che risulta prevalente rispetto ai tesserati complessivi, 50% per chi gestisce impianti diversi da quelli natatori».
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