Finito l'effetto vacanze sulla diffusione del Covid: nelle Marche un contagio su 4 è in famiglia

Finito l'effetto vacanze sulla diffusione del Covid: nelle Marche un contagio su 4 è in famiglia
Finito l'effetto vacanze sulla diffusione del Covid: nelle Marche un contagio su 4 è in famiglia
di Lorenzo Sconocchini
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Giovedì 1 Ottobre 2020, 08:49

ANCONA - Settembre si chiude al ribasso, nella contabilità dei contagi, con una settimana da 154 casi nelle Marche (in media 22 al giorno), in frenata rispetto a quella precedente (188 casi, 26,8 al giorno) e alla seconda del mese (210 positivi, 30 di media).



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I nuovi casi positivi evidenziati dal bollettino del Gores Marche di ieri sono stati 23 su 788 tamponi analizzati nel percorso nuove diagnosi (1 positivo ogni 34) e così il totale dei contagi nelle Marche dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus sale a 7.955, con un aumento giornaliero inferiore allo 0,3%. 
 
Dieci casi riguardano la provincia di Ascoli Piceno, la più calda in questa fase, 5 Pesaro Urbino, 3 quella di Ancona, 3 il Maceratese e 2 sono fuori regione. Gran parte dei casi (8) sono di soggetti sintomatici, 5 derivao da contatti in ambito domestico, 2 contatti stretti di casi positivi, 2 sono emersi in un contesto scolastico-universitario, uno dallo screening sanitario, mentre altri 5 casi in fase di verifica. 
Rispetto ad agosto - come testimonia il report mensile dell’Osservatorio epidemiologico della Regione Marche, diretto dal dottor Marco Pompili - è cambiata molto la provenienza dei contagi, con un brusco calo di quelli d’importazione, scesi da oltre la metà a neanche un terzo del totale. 
Raddoppia invece la quota dei contagi diagnosticati grazie al tracciamento dei contatti di soggetti positivi, mentre presenta qualche profilo di gravità maggiore lo stato clinico dei contagiati, con la comparsa di casi catalogati come severi (un 2%) anche se la quota degli asintomatici supera il 60%.
I focolai da villeggiatura
Se ad agosto imperversavano i focolai da post vacanza, con un 45% dei casi importati dall’estero e l’11% da altre regioni (soprattutto Sardegna), nello scorso mese l’effetto-villeggiatura si è drasticamente ridimensionato. Su 653 casi diagnosticati a settembre, 424 (il 65%) non sono importati, e solo 199 (30,5%) vengono dall’estero e il 4,5% da altre regioni. E se ad agosto i contagi importati venivano soprattutto da località di vacanze di Grecia e Croazia, adesso i rientri più a rischio sono quelli da Albania (79 casi) e Romania (17), indi più da rientri in patria di immigrati che da vacanzieri.
L’incidenza maggiore a settembre è stata quella dei contagi in famiglia, con 166 casi (un quarto del totale), mentre ancora si sente marginalmente l’effetto della riapertura delle scuole, con 14 contagi registrati come avvenuti in classe ed emersi dagli screening a cui vengono sottoposti compagni e professori quando emerge un caso di positività. Ma è ancora presto, anche tenendo conto dei tempi d’incubazione del virus: solo verso la fine della prossima settimana si potrà valutare bene l’effetto del ritorno a scuola sulla diffusione dell’epidemia.
I contatti tracciati
Intanto sono più che raddoppiati (passando dal 22% a quasi il 50) i casi diagnosticati grazie al contact tracing , l’attività che i Dipartimenti di prevenzione dell’Asur fanno sul territorio per tracciare i contatti dei casi positivi e arginare con gli isolamenti fiduciari la diffusione dell’epidemia. Su 651 casi, 321 sono emersi proprio dall’indagine epidemiologica sui contatti, 200 da screening in vari ambienti (lavoro, sanitario, scuola) e 130 grazie ai medici di famiglia che hanno avviato al tampone pazienti sintomatici.
Gli effetti clinici del virus, rispetto ad agosto, si sono fatti in qualche caso più pesanti. Compaiono, a differenza del mese scorso, anche dei casi d’infezione definiti “severi”, che possono portare al ricovero in tesrapia intensiva o sub intensiva (14 su 650 refertati), mentre scendono i casi pauci-sintomatici (con pochi e lievi sintomi della malattia), passati dal 40 al 35%. Anche a settembre comunque la maggior parte dei contagiati (398, il 61,2% del totale) risultano del tutto asintomatici.
Niente sovraccarichi
Così l’aumento dei contagi (i positivi attuali sono saliti a settembre da 309 ai 795 di ieri) non crea ancora sovraccarichi sul sistema ospedaliero: ieri i ricoveri per Covid sono saliti da 29 a 30, ma quelli in terapia intensiva sono scesi da 3 e 2, uno a Torrette e uno all’ospedale di San Benedetto del Tronto, dove pure ci sono altri due pazienti in area semi-intensiva. C’è da fare attenzione perché è tornata ad alzarsi l’età media dei contagiati. Partita da 47,4 anni nella prima giornata del mese, era scesa fra 33 e 28 una settimana fa ma poi è risalita fino a raggiungere con i 23 contagiati di ieri i 44,3 anni.

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