Coronavirus, Ceriscioli riparte da solo: «Via libera al take away». Ma ancora bagni vietati

Coronavirus, Ceriscioli riparte da solo: «Via libera al take away». Ma ancora bagni vietati
Coronavirus, Ceriscioli riparte da solo: «Via libera al take away». Ma ancora bagni vietati
di Andrea Taffi
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Lunedì 27 Aprile 2020, 10:28 - Ultimo aggiornamento: 10:31

ANCONA - «A far data dal 27 aprile 2020 (oggi, ndr) è consentita la vendita di cibo da asporto da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e da parte delle attività anche artigianali quali a titolo esemplificativo: rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio con esclusione degli esercizi e delle attività localizzati in aree o spazi pubblici in cui è vietato e/o interdetto l’accesso».



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È la parte più importante del decreto regionale numero 126 di ieri. Sancisce una ripartenza anticipata rispetto alle indicazioni date ieri sera dal presidente del consiglio Conte. Avanti da solo ma con giudizio: Ceriscioli riprende in mano la bandiera del Picchio e si stacca da Roma dopo che una settimana fa nell’intevista al Corriere aveva insistito sull’idea di lavorare di concerto con il governo.
 
L’ultima settimana e i ritardi nel decidere di Palazzo Chigi gli hanno fatto cambiare idea. «No, non è così. Una situazione non esclude l’altra - spiega il governatore prima della full immersion in videoconferenza con i colleghi delle altre Regioni - ma sul punto della ristorazione abbiamo l’esigenza di riallargare il cerchio da subito». 
L’unica fuga in avanti 
È l’unica fuga in avanti, spiega Ceriscioli: non ce ne saranno altre. Ma intanto prende il largo e lo fa per la pressione crescente delle categorie del commercio che a Pesaro e ad Ascoli stavano vivendo una forte fibrillazione per via delle aperture consentite ai colleghi di oltre confine. Quindi da oggi, come in Emilia e Abruzzo, sarà consentito riaccendere impastatrici e fornelli ad alcune precise condizioni. «La vendita per asporto sarà effettuata - si puntualizza a pagina 5 del decreto - esclusivamente previa ordinazione on-line o telefonica, garantendo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano per appuntamenti, dilazionati nel tempo, allo scopo di evitare assembramenti all’esterno e consentendo nel locale la presenza di un cliente alla volta, assicurando che permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce». 
L’altra condizione fondamentale
L’altra condizione fondamentale è quella che «allo stesso modo è consentito l’asporto in quegli esercizi di ristorazione per i quali sia prevista l’ordinazione e la consegna al cliente direttamente dal veicolo. Resta sospesa per gli esercizi ogni forma di consumo sul posto». Non si cambia linea invece sui bagni al mare: erano e restano vietati così come restano chiusi gli accessi alle spiaggia, ai parchi e alle aree verdi pubbliche. Sul punto la confusione era stata generata dalla risposta del governo a una FAQ (Frequently Asked Questions: le domande più gettonate) in cui si chiedeva se «è lecito per chi abita in prossimità del mare, dei fiumi o dei laghi» fare il bagno negli stessi. La risposta degli uffici del Governo è che per i residenti questa possibilità c’era. Tuttavia in alcune Regioni, tra cui le Marche ci sono specifiche ordinanze regionali che vietano espressamente l’accesso alle spiaggia, ai parchi e alle aree verdi pubbliche.
Chi riparte oggi?
Per il resto la giornata di oggi resta data di simil-riavvio per un nutrito gruppo di aziende. Fincantieri aumenterà leggermente i regimi di lavoro, Whirlpool ha riacceso da qualche giorno le linee di produzione in percentuali diverse tra Comunanza e Melano, Electrolux riparte a Cerreto d’Esi.

Ancora al palo tessile, abbigliamento e calzaturiero. In movimento anche l’edilizia: i cantieri di somma urgenza non si sono mai fermate mentre da oggi sono consentiti i lavori per le ristrutturazioni delle case. Intanto la Camera di Commercio nelle Marche ha aggiornato il numero delle aziende che hanno comunicato alle prefetture il ritorno al lavoro garantendo il rispetto delle nuove e accresciute norme di sicurezza: sono 6000 per le categorie con deroga (filiere strategiche, aerospaziale, farmaceutica, dispositivi sanitari) e 1500 per motivi di vigilanza, atti amministrativi, magazzino in entrata e uscita.

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