ANCONA - L’unica vera incognita è quando e come ricomincerà il nuovo anno scolastico. Per il resto ci siamo. Il Consiglio dei ministri ieri ha discusso a lungo sul decreto legge che rimodula il percorso scolastico, la prova di maturità e l’esame di terza media al tempo del Coronavirus ed ha finalmente stabilito la deadline. Se entro il 18 maggio si tornerà a scuola i maturandi affronteranno test diversi da quelli ipotizzati in caso di mancato rientro.
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Stessa cosa vale per gli studenti delle medie inferiori, mentre con i privatisti ci si vedrà direttamente a settembre. E a proposito: il ministro della pubblica istruzione Lucia Azzolina ha chiaramente detto che verrà anticipata la data di apertura del nuovo anno scolastico: incerta solo se battezzare l’1 o il 2 settembre. Strada facendo - e soprattutto seguendo attentamente l’evoluzione dell’epidemia Covid - si capirà se ricominciare in modalità telematica oppure se sia il caso di far tornare gli studenti in classe a seguire le lezioni in maniera tradizionale. Il dubbio è lecito: si teme infatti che ristabilendo i contatti ravvicinati tra giovani e insegnanti si possa favorire una ritorno del virus che nelle Marche ha mietuto già centinaia di vittime.
I nodi da sciogliere
Così oggi con il ministro Azzolina si parlerà soprattutto di sussidio didattico, di sostegno ai genitori per le rette dei nidi, della disabilità e dell’aumento delle ore pomeridiane (fino alle 18) nelle strutture scolastiche per aiutare le famiglie nel post-Covid. «Mi preme anche trovare la strada per accreditare tutti gli asili che fino ad oggi non sono stati accreditati - spiega Loretta Bravi - Perché la scuola è un servizio e non faccio distinzione tra pubblico e privato». Intanto ieri sera il ministro della pubblica istruzione ha chiarito anche il quesito sull’eventuale 6 politico in pagella: «Non si può però assolutamente parlare di sei politico: sono categorie vetuste, la valutazione guarda alla crescita e maturazione dello studente, che è messo al centro. Se ci saranno apprendimenti da recuperare, li recupereranno a settembre». Dunque ora non resta che attendere che finisca questo incubo chiamato Coronavirus.
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