Bar, ristoranti, wedding e case di riposo: almeno 100 milioni per i ristori bis a chi è rimasto a bocca asciutta

Bar, ristoranti, wedding e case di riposo: almeno 100 milioni ai ristori bis per chi è rimasto a bocca asciutta
Bar, ristoranti, wedding e case di riposo: almeno 100 milioni ai ristori bis per chi è rimasto a bocca asciutta
di Andrea Taffi
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Venerdì 7 Maggio 2021, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 15:31

ANCONA - Bar e ristoranti, certo. Ma anche wedding, palestre, terziario e servizi. E non finirà qui: ci saranno alcune sorprese all’interno della manovra straordinaria che la Regione sta studiando dopo la chiusura del bilancio consuntivo 2020. Dopo la ricognizione sull’avanzo vincolato che ha scoperto un tesoretto di almeno 100 milioni di euro (cifra, pare, destinata a salire) si iniziano a diradare le nebbie su metodo, criteri e soprattutto destinatari dei sostegni anti-Covid che il governatore Acquaroli e l’assessore al Bilancio Castelli chiuderanno a fine mese. 

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Il metodo

Come avvenuto fino a ora, Acquaroli ha chiesto concertazione a oltranza con le categorie e il dialogo è entrato nel vivo da dieci giorni. E qui c’è già la prima novità rispetto a Piattaforma 210, il bazooka di Ceriscioli: «L’idea è prevedere misure che possano riguardare il contrasto ai danni da Covid non sono in termini di ristori, che ci saranno, ma anche di rilancio. Quindi sostegno all’economia in estrema difficoltà e misure destinate a creare dinamismo perché il miglior ristoro è la ripresa» sottolinea Guido Castelli, assessore regionale al Bilancio. Castelli sta raccogliendo le istanze e parla del doppio registro: «L’ascolto non ci esime dallo studio. Stiamo conducendo un censimento delle attività che hanno subito di più e ricevuto di meno». Acquaroli lo aveva anticipato: aiutare chi è rimasto indietro nel decreto Sostegno I aspettando di vedere le categorie coinvolte nel Sostegno 2, che sarà cristallizzato a giorni dal governo Draghi. Castelli squaderna un primo elenco molto provvisorio: «Pensiamo a piccole unità commerciali dai bar ai ristoranti, i servizi alla persona tutti chiusi per un mese. Pensiamo al wedding al mondo delle cerimonie, le palestre, terziario, il mondo dei servizi. Cosa significa creare dinamismo? Per esempio, alleggerire i costi fissi ma ce ne sono altre allo studio». 
Non solo ristori
Qui la manovra della Regione esce dalla logica del ristoro: c’è un’idea che affluisce alle aree da sostenere con iniziative territoriali «perchè molti Comuni hanno le casse a secco per effetto della pandemia. Hanno bisogno di iniziative culturali turistiche per riaccendere la molla e l’interesse di gente che si muova». Non solo: se possibile c’è una corrente che porta al sostegno delle infrastrutture sociali, «alle ex Ipab, le case di riposo comunali dove c’è stato un crollo del pagamento delle rette. Un mondo a cui non ha pensato nessuno e che regge invece un pezzo di economia sostenendo una parte di popolazione fragile». L’azione sociale non si ferma qui: «Pensiamo agli ambiti sociali - continua Casteli - la prima cosa che mi viene in mente: i centri diurni per i disabili che hanno smesso di lavorare per effetto del distanziamento». 
La sostenibilità del credito
Ancora, e siamo a tre: c’è un tema della sostenibilità del credito. «La nostra è una regione indebitata - commenta Castelli - la gente ha bisogno di diluire il peso del debito ma non ha grande capacità di bancabilità.

Pensiamo a un fondo rotativo per alimentare un circuito virtuoso. E infine «ci siamo resi conto che ci sono leggi per il commercio e l’artigianato che meritano di essere sostenute e alimentate. Ecco, deve essere una manovra multilivello». Cifre? È ancora presto. Acquaroli pensa a 60 milioni per le imprese e 40 per gli altri progetti.

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