La marineria di Ancona contro il Piano Ue: «No allo smantellamento della pesca da strascico»

La marineria di Ancona contro il Piano Ue: «No allo smantellamento della pesca da strascico»
La marineria di Ancona contro il Piano Ue: «No allo smantellamento della pesca da strascico»
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Venerdì 23 Giugno 2023, 14:46 - Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 07:50

ANCONA - «Le marinerie italiane si sono mobilitate per ribadire il proprio no al Piano d’azione Ue che impone una serie di misure dirompenti per l’assetto del settore. Ma soprattutto no allo smantellamento della pesca a strascio». Protesta della marineria marchigiana con una serie di iniziative promosse dal mondo della rappresentanza di cooperative, imprese e lavoratori Agci Agrital. Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca. Ad Ancona, associazioni di categoria e sindacati si sono riuniti al porto pescherecci al Mandracchio.

Protesta delle marinerie marchigiane contro il Piano Ue

Il Piano, promosso dal Commissario alla Pesca e all’Ambiente Virginijus Sinkevicius, prevede una forte limitazione della pesca a strascico in tutta Europa entro il 2030 e propone la creazione di ulteriori aree marine protette, senza considerare l’impatto sociale ed economico su imprese, lavoratori, territori e basandosi su dati scientifici non aggiornati e accurati. «Un Piano che - denunciano associazioni e sindacali di settore - ci porterà alla totale dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di prodotti ittici»

L’obiettivo è la salvaguardia di un settore che garantisce sicurezza alimentare e un approvvigionamento equo, salutare e sostenibile di prodotti ittici freschi e con alti standard di qualità, che rispettano le regole di tracciabilità e certificazione europea.

Ma con la mobilitazione si punta anche ad assicurare un futuro a migliaia di lavoratori, cooperative, imprese, famiglie e territori.

«Lo smantellamento della pesca a strascico causerebbe peraltro un aumento delle importazioni da Paesi in cui la pesca non rispetta la nostra legislazione in materia di ambiente, sicurezza e lavoro. In Italia la pesca a strascico rappresenta il 20% della flotta totale peschereccia – concludono Agci Agrital, Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca - con 2.088 unità, circa 7.000 lavoratori, il 30% degli sbarchi ed il 50% dei ricavi. Un settore che in Europa rappresenta il 25% degli sbarchi totali di prodotti ittici e il 38% dei ricavi, con oltre 7.000 imbarcazioni».

Nelle Marche il settore pesca coinvolge 150 imbarcazioni per un fatturato complessivo di 150 milioni di euro.

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