Estubato un operaio: «Che gioia nel giorno della festa del papà»

Estubato un operaio: «Che gioia nel giorno della festa del papà»
Estubato un operaio: «Che gioia nel giorno della festa del papà»
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Sabato 21 Marzo 2020, 07:04 - Ultimo aggiornamento: 10:19

ANCONA  - Una luce nelle tenebre della contabilità listata a lutto. All’ospedale di Torrette di Ancona c’è un secondo paziente estubato sui 141 ricoverati nei vari reparti di rianimazione disseminati nella regione. Ha ancora una mascherina, ma i suoi parametri esprimono segnali così positivi che lasciano ben sperare. Si tratta di un sassoferratese di 46 anni, che era stato ricoverato domenica 8 marzo all’ospedale dorico nel reparto malattie infettive. 

Un ricovero che all’inizio non aveva destato eccessiva preoccupazione, ma poi il quadro clinico era peggiorato costringendo i medici, il 15 marzo, a trasferirlo d’urgenza in terapia intensiva. Sedato, è rimasto collegato giorno e notte ad un sistema di ventilazione meccanico controllato fino all’altro ieri. Per fortuna ha reagito molto bene alle terapie. Il suo quadro clinico è migliorato fino a raggiungere gradualmente, ieri mattina, una relativa autonomia respiratoria. Il processo di ritorno alla normalità è molto lento ma ci sono progressi che, finora, la moglie Alessandra ha seguito da casa, in quarantena con le sue due bimbe. 

Oggi è l’ultimo giorno dell’isolamento forzato per questa famiglia che, per prima, è stata colpita dal Coronavirus nel comprensorio montano anconetano. «La notizia ci è arrivata proprio il giorno della festa del papà – commenta euforica la moglie Alessandra - e all’indomani di un’altra notizia che ci ha commosso: quella del dono generoso all’ospedale delle Torrette da parte della Faber, l’azienda dove lavora mio marito alla Berbentina di Sassofferato, di un macchinario per la rianimazione». Ieri con un comunicato il Centro operativo comunale di Sassoferrato ha dato notizia di altre due persone risultate positive al Covid-19. Il che porta a un totale di 7 i sassoferratesi colpiti dalla malattia. A 9 se si sommano anche Maurizio Sonaglia (73 anni) e Giuseppe Gubbiotti (80 anni) deceduti pochi giorni l’uno dall’altro. Il primo, lunedì 16 all’ospedale Carlo Urbani di Jesi, e il secondo, giovedì 19, a Civitanova Marche. Sono una quarantina le persone in isolamento. Dati che rendono le prescrizioni restrittive ancora più importanti nel paese. 

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«Rispettarle – ribadisce il sindaco Maurizio Greci – è fondamentale. È l’ora di dimostrare che sappiamo essere una comunità unita e rispettosa delle regole necessarie a permetterci di superare questo momento di difficoltà. Sono in corso controlli da parte delle forze dell’ordine che saranno sempre più stringenti per il rispetto delle misure di contenimento dell’epidemia, la cui mancata ottemperanza comporterà l’erogazione di sanzioni, anche di carattere penale.

Rivolgo un pensiero commosso – conclude – ai nostri due concittadini morti, con un pensiero ai familiari in condizioni così particolari da non permettere neanche la possibilità di celebrare il rito funebre».

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