Guidi: «Vendiamoci meglio con una rete di servizi e investimenti mirati. Mancano le professionalità»

Guidi: «Vendiamoci meglio con una rete di servizi e investimenti mirati. Mancano le professionalità»
Guidi: «Vendiamoci meglio con una rete di servizi e investimenti mirati. Mancano le professionalità»
di Stefano Rispoli
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Giovedì 21 Gennaio 2021, 07:30

ANCONA - Persa la chance di diventare la Capitale della cultura, il capoluogo ora cerca le risorse per affermare il suo ruolo. La crescita della città passa anche per commercio e turismo: l’accoglienza è la sfida da vincere.

Guido Guidi, titolare degli hotel Seeport e Seebay: Ancona è cresciuta molto sul piano dell’offerta turistica negli ultimi anni, ma cosa serve per fare il salto di qualità? 
«Occorre migliorare la cultura dell’accoglienza, da parte sia degli operatori, sia della cittadinanza. C’è da prendere consapevolezza del valore del turista, che distribuisce ricchezza al territorio. Abbiamo scoperto tardi questa logica, ma può essere un vantaggio». 

Perché? 
«Perché la nostra è una destinazione lontana dalle grandi rotte, ma vera: per chi ricerca l’autenticità, è una grande risorsa. Ma proprio per questo serve un passo avanti». 
Già. In quale direzione? 
«Investire nelle strutture. Noi l’abbiamo fatto e lo stiamo facendo: stiamo ristrutturando il Seeport, presto al Seebay di Portonovo inaugureremo la nuova spa. Come noi, altri colleghi si stanno muovendo. Il vero problema è che manca una rete di servizi». 
Cosa intende? 
«L’estate scorsa, vuoi per il Covid, vuoi per la difficoltà a spostarsi all’estero, abbiamo ricevuto tanti clienti. Tutti sono rimasti entusiasti delle nostre bellezze, ma hanno lamentato la difficoltà di noleggiare un’auto, fare un’escursione in mare, rivolgersi a un centro unico di prenotazione. Per dire: è assurdo che ancora non sia stata creata una navetta tra aeroporto e alberghi. Serve un network di servizi, un sistema. Ci comprano, ma non sappiamo venderci». 
Insomma, c’è da crescere in fretta. 
«Sì, bisogna capire ciò che può offrire il nostro territorio e comunicarlo in maniera corretta, consapevoli che non siamo adatti a un turismo di massa come Rimini. Ma il vero dramma è un altro». 
Quale? 
«C’è carenza di competenze e professionalità.

Trovare un bravo maitre o un direttore d’albergo all’altezza è davvero difficile». 

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