Boom di liti tra vicini di casa, condomini ad alta tensione: raffica di chiamate alla polizia di Macerata per rumori molesti, rifiuti e parcheggi abusivi

Tra i motivi del contendere pure il frastuono di condizionatori obsoleti

Rumori molesti, rifiuti e parcheggi abusivi: boom di liti tra vicini, alta tensione nei condomini di Macerata
Rumori molesti, rifiuti e parcheggi abusivi: boom di liti tra vicini, alta tensione nei condomini di Macerata
di Emanuele Pagnanini
3 Minuti di Lettura
Giovedì 17 Agosto 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 16:01
MACERATA Agosto, vicino mio non ti conosco. Anzi, non ti sopporto. A giudicare dalle chiamate ricevute dal centralino della polizia locale di Macerata, con la bella stagione i rapporti tra chi vive nello stesso condominio, condivide un giardino o si affaccia sulla stessa strada, si deteriorano. Certo, d’estate aumentano i lavori da fare in casa, che sia tinteggiare una parete o riparare una recinzione. Ma c’è anche chi, approfittando del bel tempo, decide di rifare un bel restyling a tutto l’appartamento. E ogni intervento determina rumore che può essere motivo di lite. Però spesso è sufficiente il caldo ad abbassare il livello di pazienza di ognuno. Quindi la soglia di sopportazione si abbassa notevolmente e anche l’invasione di un centimetro della proprietà privata, diventa screzio insanabile da risolvere solo con l’intervento dell’autorità.  



La situazione

 


Danilo Doria, il comandante della polizia locale di Macerata, ha tracciato un quadro di tutte le tipologie di telefonate che hanno alla base questioni derivanti da cattivi rapporti con il vicino. Una statistica che parte dal primo gennaio e arriva ai giorni precedenti il Ferragosto e che vede un aumentare dei casi direttamente proporzionale all’aumento della temperatura. «Tra gli interventi maggiormente richiesti ai nostri agenti, molti hanno riguardato i rumori molesti – ha spiegato il comandante – sono stati 45 dall’inizio dell’anno fino all’11 di agosto. In particolare, riguardano piccoli lavori all’interno degli appartamenti. Tra questi c’è stato un caso riguardante un vicino che impiegava troppo tempo nell’appendere un quadro alla parete. Poi, soprattutto d’estate, ci sono state chiamate per il rumore prodotto da condizionatori obsoleti». Casi in cui, per quanto riguarda i rumori derivanti da attività edili, è stato applicato il regolamento che prevede precisi orari in cui possono essere effettuate e che prevedono anche una pausa pomeridiana.

Altro terreno che mina i rapporti tra vicini di casa, quello dei passi carrabili. Se in altri tempi la sosta davanti al proprio garage di una persona conosciuta, per un tempo accettabile, era tollerata e si chiamava il vicino nel momento in cui si deve uscire, d’estate l’unica soluzione diventa la multa. 


Le criticità


«Altra particolarità – aggiunge – è la ricerca di un posto all’ombra. È stato richiesto il nostro intervento anche per dirimere questioni legate al posto condominiale: c’era chi, per cercare l’ombra, utilizzava il lato solitamente usato dal vicino». Ma il numero maggiore di chiamate riguarda l’errato conferimento di rifiuti. Sono state ben 54. «A dare maggiormente fastidio – è sempre il comandante Doria che parla – è il mancato rispetto dei giorni e degli orari preposti per lasciare fuori il sacchetto. Poi c’è chi lascia indifferentemente fuori il blu o il giallo. E chi usa il cassonetto dell’umido per buttarvi dentro di tutto. Per poter irrorare la sanzione, serve la flagranza dell’infrazione ma spesso riusciamo a risalire al responsabile dell’errato conferimento attraverso attività di indagini partendo proprio dai rifiuti lasciati. È una questione di igiene e di decoro urbano». Poi ci sono gli schiamazzi. Se in serate come l’Aperitivo dell’Opera c’è un margine più alto nel tollerare un po’ di chiasso, in altri giorni basta un gruppetto di persone che parla a voce troppo alta davanti ad un bar a determinare la chiamata al centralino dei vigili. «Il periodo del Covid con le sue limitazioni ha abbassato la soglia di tolleranza. Come pure il fatto che in questo periodo molte persone non lavorano e, purtroppo, ciò non è sempre determinato dalle ferie. Tuttavia se l’inasprimento dei rapporti post Covid è evidente, non si sono mai verificate liti che sono degenerate fisicamente».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA