La situazione
Danilo Doria, il comandante della polizia locale di Macerata, ha tracciato un quadro di tutte le tipologie di telefonate che hanno alla base questioni derivanti da cattivi rapporti con il vicino. Una statistica che parte dal primo gennaio e arriva ai giorni precedenti il Ferragosto e che vede un aumentare dei casi direttamente proporzionale all’aumento della temperatura. «Tra gli interventi maggiormente richiesti ai nostri agenti, molti hanno riguardato i rumori molesti – ha spiegato il comandante – sono stati 45 dall’inizio dell’anno fino all’11 di agosto. In particolare, riguardano piccoli lavori all’interno degli appartamenti. Tra questi c’è stato un caso riguardante un vicino che impiegava troppo tempo nell’appendere un quadro alla parete. Poi, soprattutto d’estate, ci sono state chiamate per il rumore prodotto da condizionatori obsoleti». Casi in cui, per quanto riguarda i rumori derivanti da attività edili, è stato applicato il regolamento che prevede precisi orari in cui possono essere effettuate e che prevedono anche una pausa pomeridiana.
Le criticità
«Altra particolarità – aggiunge – è la ricerca di un posto all’ombra. È stato richiesto il nostro intervento anche per dirimere questioni legate al posto condominiale: c’era chi, per cercare l’ombra, utilizzava il lato solitamente usato dal vicino». Ma il numero maggiore di chiamate riguarda l’errato conferimento di rifiuti. Sono state ben 54. «A dare maggiormente fastidio – è sempre il comandante Doria che parla – è il mancato rispetto dei giorni e degli orari preposti per lasciare fuori il sacchetto. Poi c’è chi lascia indifferentemente fuori il blu o il giallo. E chi usa il cassonetto dell’umido per buttarvi dentro di tutto. Per poter irrorare la sanzione, serve la flagranza dell’infrazione ma spesso riusciamo a risalire al responsabile dell’errato conferimento attraverso attività di indagini partendo proprio dai rifiuti lasciati. È una questione di igiene e di decoro urbano». Poi ci sono gli schiamazzi. Se in serate come l’Aperitivo dell’Opera c’è un margine più alto nel tollerare un po’ di chiasso, in altri giorni basta un gruppetto di persone che parla a voce troppo alta davanti ad un bar a determinare la chiamata al centralino dei vigili. «Il periodo del Covid con le sue limitazioni ha abbassato la soglia di tolleranza. Come pure il fatto che in questo periodo molte persone non lavorano e, purtroppo, ciò non è sempre determinato dalle ferie. Tuttavia se l’inasprimento dei rapporti post Covid è evidente, non si sono mai verificate liti che sono degenerate fisicamente».