Delitto di Corridonia, l’86enne Bruno Cartechini si aggrava in Rianimazione ad Ancona: si era sparato dopo aver ucciso la moglie inferma

Delitto di Corridonia, l’86enne Bruno Cartechini si aggrava in Rianimazione ad Ancona
Delitto di Corridonia, l’86enne Bruno Cartechini si aggrava in Rianimazione ad Ancona
di Benedetta Lombo
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Mercoledì 3 Aprile 2024, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 07:54

CORRIDONIA Sono ore drammatiche quelle vissute da Stefania Cartechini e dal marito. Ieri pomeriggio le condizioni già critiche del padre 86enne Bruno, ricoverato nel reparto di Rianimazione all’ospedale di Torrette ad Ancona, si sono aggravate e poco prima delle 18 la figlia ha raggiunto l’obitorio dell’ospedale di Macerata dove è stata eseguita l’autopsia sul corpo della mamma Palma Romagnoli. A riconoscere l’anziana è stato il genero, poi il medico legale Antonio Tombolini ha eseguito l’accertamento irripetibile disposto dal pubblico ministero Claudio Rastrelli. 

La ricostruzione

La tragedia che ha colpito la famiglia Cartechini ha sconvolto un’intera comunità. La mattina di Pasqua Bruno Cartechini ha scritto su un’agenda lo strazio che provava nel veder soffrire la propria moglie. Palma infatti, da tempo era malata di Alzheimer e da mesi non riusciva più a camminare, dopo un lungo ricovero in ospedale l’anziana, anche lei 86enne come il marito, lo scorso autunno era tornata a casa, ma la malattia l’aveva fortemente debilitata. Per questo motivo la figlia e il marito avevano deciso di trasferirsi da Porto Sant’Elpidio dove vivevano da anni, a Corridonia nell’abitazione degli anziani genitori di lei in contrada Macina. Si erano sistemati al piano superiore e proprio dalla camera da letto, domenica scorsa, hanno sentito due colpi di fucile. Il padre Bruno nella sua ultima lettera ha chiesto scusa a tutti, alla figlia, ai parenti, agli amici per quello che stava per fare.

Il gesto estremo

In uno stato di prostrazione ha sparato alla moglie con il fucile da caccia che aveva in casa (e che era regolarmente detenuto) e poi ha rivolto l’arma verso sé sparando un colpo all’addome a bruciapelo lateralmente che non lo ha ucciso sul colpo ma che lo ha ridotto in condizioni disperate.

Erano le 6.40. Dopo l’allarme lanciato dalla figlia Stefania in quell’abitazione circondata dagli ulivi al confine con Mogliano sono arrivati il 118, l’eliambulanza con cui Bruno Cartechini è stato trasportato all’ospedale regionale di Torrette (dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico e ricoverato nel reparto di Rianimazione), i carabinieri delle stazioni di Corridonia e Mogliano insieme ai colleghi del Nucleo operativo con il comandante della Compagnia di Macerata, il tenente colonnello Giorgio Picchiotti, i militari del Nucleo investigativo del comando provinciale e della Sezione investigazioni scientifiche di Ancona. Poco dopo sul posto sono intervenuti anche il pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Claudio Rastrelli, e il medico legale Antonio Tombolini. Date le gravissime condizioni dell’86enne e la necessità di dover eseguire l’autopsia sul corpo di Palma Romagnoli, al marito è stato nominato un difensore d’ufficio, l’avvocato Alessandro Bosoni, che per l’accertamento medico-legale di ieri è stato sostituito dalla collega Caterina Francia. Dopo l’esame autoptico la Procura ha rilasciato il nulla osta per la restituzione della salma ai familiari, ma visto l’aggravarsi delle condizioni di Cartechini la fissazione della data del funerale è stata momentaneamente sospesa.

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