Serrapetrona, gara di solidarietà per il professore Gentili costretto sulla sedia a rotelle dopo l’assunzione di un farmaco. «Sto valutando azioni legali»

Serrapetrona, gara di solidarietà per il professore Gentili costretto sulla sedia a rotelle dopo l’assunzione di un farmaco. «Sto valutando azioni legali»
Serrapetrona, gara di solidarietà per il professore Gentili costretto sulla sedia a rotelle dopo l’assunzione di un farmaco. «Sto valutando azioni legali»
di Marco Pagliariccio
3 Minuti di Lettura
Giovedì 4 Gennaio 2024, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 07:13

SERRAPETRONA - Una valanga di reazioni di solidarietà quella che ha travolto nelle scorse ore Fabrizio Gentili, il professore del liceo scientifico Galilei di Macerata costretto sulla sedia a rotelle dopo aver assunto un antibiotico per curare un’infezione alla vie urinarie. La sua storia è rimbalzata in poco tempo su tutto il web e in tantissimi si sono offerti di aiutare il quarantottenne di Serrapetrona, ma residente a Tolentino dal sisma del 2016.

Il racconto

«Sto recuperando tutti i messaggi e i commenti che sono arrivati in questi giorni – racconta Gentili - al di là dell’eco mediatica e del tam tam tra giornali, tv e radio e della tantissima gente che mi ha mostrato solidarietà e che ringrazio di cuore, mi hanno contattato anche molti dottori e avvocati.

Ho iniziato a mettere in fila tutta questa mole di contatti per capire se ci siano nuove strade da poter percorrere per la mia situazione, ma di una cosa sono contento: di aver acceso un riflettore su una condizione che vivono tante persone. Poi se si troverà una soluzione per me tanto meglio: in questi giorni mi visiteranno alcuni medici che, conosciuta la mia storia, si sono offerti di provare ad aiutarmi».

Oltre che sul fronte sanitario, qualcosa si è mosso anche su quello legale. «Mi ha contattato un avvocato di Macerata per capire se si può intentare un qualche tipo di ricorso – prosegue il docente – io in passato avevo soltanto segnalato la mia situazione all’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ma senza ottenerne alcuna risposta. Vorrei provare ad adire le vie legali, ma i costi sono esorbitanti e la strada sembra molto irta». Il post di Fabrizio su Facebook, pubblicato a Capodanno, da cui è partito tutto è stata una liberazione. «Non entravo sui social da un anno e mezzo, li respingevo – e fa specie se a dirlo è una persona che aveva creato anche un canale YouTube per condividere i suoi esperimenti e i suoi lavori – sicuramente mi ha fatto bene per liberarmi da questo blocco».

I numeri

«Da matematico quale sono - prosegue Gentili - ho fatto due conti: il mio post su Facebook ha oltre duemila condivisioni, a queste si aggiungono gli articoli, i servizi e via dicendo, per cui credo che il mio messaggio sia arrivato a 2-300 mila persone. Volevo che altre persone evitassero di vivere la mia tragedia, spero di avercela fatta in questo modo». Tra i tantissimi che hanno condiviso la sua storia, la consigliera comunale maceratese Stefania Monteverde, collega di Gentili al liceo Galilei, ma anche l’assessore comunale di Tolentino Alessia Pupo e la consigliera comunale tolentinate Silvia Luconi. E poi tantissimi studenti, i loro genitori ma anche semplici sconosciuti colpiti dalla sua toccante storia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA