Serrapetrona, prende un antibiotico e ora ha dolori da un anno e mezzo. L'incubo del prof Gentili: «Vivo immobilizzato ma per lo Stato non ho diagnosi»

Stimatissimo docente di matematica e fisica al liceo di Macerata, nel 2022 l'infezione e la reazione avversa: "Questa non è più vita"

Serrapetrona, prende un antibiotico e ora ha dolori da un anno e mezzo. L'incubo del prof Gentili
Serrapetrona, prende un antibiotico e ora ha dolori da un anno e mezzo. L'incubo del prof Gentili
di Marco Pagliariccio
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Martedì 2 Gennaio 2024, 21:42 - Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 07:00

SERRAPETRONA «Oggi voglio raccontarvi il mio anno e mezzo di dolore. Almeno mi risparmierà di spiegare ogni volta che incontro qualcuno perché non posso lavorare, che non guido, che non riesco a lavarmi da solo, che ogni azione quotidiana è una conquista difficile». Fabrizio Gentili della statistica ha fatto la propria vita. Ha 47 anni, vive a Serrapetrona con la moglie e le due figlie, è uno stimatissimo docente di matematica e fisica al liceo scientifico Galilei di Macerata. La sua vita cambia a luglio 2022, quando l’assunzione di un antibiotico prescrittogli per un’infezione delle vie urinarie gli stravolge la vita. 

 

Il racconto

«Passo dall’essere un atleta con un fisico statuario, una persona iperattiva per 18 ore al giorno, all’essere immobilizzato su un divano con le fasce alle braccia per evitare di sopportarne il peso – spiega Gentili che ha raccontato la sua vicenda in un lungo post sui social condiviso da centinaia di persone – dolori ai tendini di tutto il corpo, più intensi alle braccia ma presenti dappertutto, spalle, ginocchia, polpacci. I dolori erano talmente forti che per circa nove mesi sono stato imboccato da mia moglie e dai suoceri». Improvvisamente, quello che prima era un semplice gesto, diventa impossibile da fare. «Non riuscivo a premere i tasti del telecomando, a schiacciare una zanzara, a vestirmi, lavarmi – continua il professore serrapetronese – inizio a peregrinare per ospedali e pronto soccorso: Macerata, Ancona, Foligno. E con centinaia di analisi del sangue: risultati perfetti, nessun segno di infiammazione, per cui vengo liquidato dicendo che si tratta di un probabile effetto avverso da antibiotico della famiglia dei fluorochinoloni».

Inizia la cura con il cortisone e altri farmaci, ma non cambia nulla, anzi in alcuni casi gli effetti avversi sono maggiori di quelli benefici. Fabrizio perde otto chili in tre mesi, ha bisogno di assistenza anche per i movimenti più basilari. Dopo quattro mesi, inizia a fare fisioterapia e per qualche tempo le cose vanno discretamente. Poi il nuovo crollo.

La battaglia

«Dopo una settimana di allenamento ritorno a quattro mesi prima, con dolori lancinanti e bisogno di assistenza totale – aggiunge Gentili – i reumatologi di Jesi e i neurologi di Ancona e Fano mi dicono che non rientro nello loro casistiche, che dagli esami non c’è nessuna malattia reumatologia e nessun problema neurologico. I centri del dolore di Macerata, Ancona, Rimini mi propongono infiltrazioni, altri farmaci, interventi di elettrostimolazione diretta sui nervi, provo di tutto ma senza nessun risultato. Nessuno sa cosa fare, ma la mia non è più una vita, è un sopravvivere sperando di arrivare alla sera e riuscire a fare qualche ora di sonno». Tra alti e bassi, cure che non sortiscono effetti, comprese un ricovero di un mese all’istituto Maugeri, nel Beneventano, e la camera iperbarica, di fatto in un anno e mezzo non è cambiato nulla. «Alterno qualche giorno in cui sembra andare bene a giorni in cui si riaccendono i dolori – spiega Fabrizio – ancora non riesco a guidare, faccio fatica a lavarmi autonomamente soprattutto al di sopra delle spalle. Non posso andare a lavoro, oramai prendo lo stipendio al 50%, ma per lo Stato non ho diagnosi, i medici mi hanno abbandonato agli effetti avversi che, mi dicono, ci sono in tutte le medicine. Per qualche altro mese andrò avanti così, poi da giugno non avrò più uno stipendio ma solo il mantenimento del posto per un altro anno e mezzo. Solo nell’anno solare 2023 ho stimato costi per spese mediche, terapie e integratori tra gli 11 e i 13 mila euro. Il mio è un grido verso il mondo, verso quella comunità medico-scientifica che mi ha abbandonato a me stesso. Provo ogni giorno ad alzarmi da quel letto e sperare che ci sia un futuro migliore». Per poi concludere: «Se qualcuno ha qualche consiglio è ben accetto».

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