SAN SEVERINO - Una pietra d’inciampo, la prima della provincia di Macerata, per costruire la strada di chi non dimentica. In occasione della Giornata della Memoria, la Città di San Severino Marche - Medaglia d’Oro al Merito Civile per la partecipazione alla lotta partigiana -, per iniziativa della sezione settempedana dell’Anpi “Cap. Salvatore Valerio” e dell’Amministrazione comunale, ha deciso di onorare il ricordo delle vittime dell’Olocausto dedicando una doppia commemorazione all’ebreo David Bivash, nato a Salonicco in Grecia, internato in quello che fu il carcere mandamentale cittadino e, infine, deceduto nel campo di sterminio di Auschwitz.
Bivash venne arrestato proprio a San Severino Marche alla fine del 1943 insieme ad altri ebrei di varie nazionalità.
E’ stata Simona Gregori, studiosa settempedana, a ricostruire il significativo puzzle di vita di Bivash cui lo storico locale Raoul Paciaroni, tempo addietro, aveva dedicato un primo accenno di studio. “Ad oggi David Bivash – ha spiegato la Gregori riportando l’esito delle sue ricerche presso il fondo dell’ufficio di Gabinetto della Questura di Macerata – è l’unico ebreo domiciliato da noi per cui si possa identificare, con un certo livello di certezza, il suo domicilio da internato”. A mezzogiorno, all’ingresso della casa dove Bivash abitò, in via Ponte Vecchio a Borgo Fontenuova, la seconda parte delle cerimonie per la Giornata della Memoria con la posa di una pietra d’inciampo, la prima del Maceratese. Qui a prendere la parola, insieme al primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, che ha invitato a difendere le libertà, anche il baby sindaco, Maria Di Gaetano, in rappresentanza dell’intero Consiglio comunale dei Ragazzi: “Commemorare il Giorno della Memoria – ha tenuto a sottolineare la rappresentante del CdR - è fondamentale per noi giovani perché ci consente di approfondire la nostra comprensione del passato, di entrare in empatia con le vittime e di lavorare attivamente per evitare che gli orrori della Shoah si ripetano. Attraverso l’educazione e il ricordo possiamo lottare per un mondo in cui rispetto, tolleranza e accettazione siano i principi guida della società”.