Isee bluff per ottenere i contributi, un’intera famiglia finisce nei guai

Isee bluff per ottenere i contributi, un’intera famiglia finisce nei guai
Isee bluff per ottenere i contributi, un’intera famiglia finisce nei guai
di Daniel Fermanelli
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 28 Giugno 2023, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 13:36

POTENZA PICENA La Guardia di Finanza della tenenza di Porto Recanati ha effettuato accertamenti su 7 percettori di buoni spesa per l’emergenza Covid concessi dal Comune di Potenza Picena sulla base dell’Ordinanza del capo del dipartimento della Protezione civile. La selezione dei nominativi controllati è avvenuta in collaborazione con l’ufficio dei servizi sociali, in base ad alcuni dubbi emersi sulla loro reale condizione economico-patrimoniale. 



Le indagini condotte dalle Fiamme gialle hanno consentito di accertare che 5 dei 7 percettori non avevano dichiarato la reale condizione economica, ottenendo indebitamente un contributo complessivo di 10.700 euro in buoni spesa.

Nei loro confronti è scattata la sanzione amministrativa.


I finanzieri, inoltre, in presenza di alcune criticità, hanno esteso le indagini anche al nucleo familiare di uno dei percettori finiti sotto la lente e hanno scoperto che, con l’ausilio di infedeli attestazioni Isee e di autocertificazioni non veritiere, i coniugi avevano indebitamente ottenuto, sempre dal Comune di Potenza Picena, un “Contributo economico per alloggi” di 2.111 euro, oltre a “integrazioni assegno temporaneo”, “assegno unico” e “bonus” erogati dall’Inps per un ammontare complessivo di 3.188 euro.


Le attività ispettive hanno permesso di accertare l’indebita percezione del reddito di cittadinanza, da parte di un componente della stessa famiglia, per un totale di 31.849 euro e l’indebita richiesta di ammissione al gratuito patrocinio a carico dello Stato, presentata dal padre e dal figlio. Al termine delle operazioni sono stati denunciati alla Procura i responsabili (padre, madre e un figlio del nucleo familiare) per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, indebita percezione del reddito di cittadinanza ed indebita richiesta di ammissione al gratuito patrocinio.


L’attività investigativa della Guardia di finanza è finalizzata alla tutela del bilancio nazionale, «in quanto - spiegano le Fiamme gialle - l’indebito accesso a prestazioni assistenziali e a misure di sostegno al reddito genera iniquità e mina la coesione sociale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA