La moglie e le figlie del pescatore disperso: «Prima Pasqua senza il nostro Vincenzo»

La moglie e le figlie del pescatore disperso: «Prima Pasqua senza il nostro Vincenzo»
La moglie e le figlie del pescatore disperso: «Prima Pasqua senza il nostro Vincenzo»
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Martedì 7 Aprile 2020, 06:35
PORTO RECANATI - Prima Pasqua senza Vincenzo Castellani. Del pescatore disperso in mare la mattina dello scorso 21 febbraio non c’è traccia. Il mare ancora non ha restituito alla famiglia il corpo del 51enne portorecanatese. L’intera comunità spera di poter dare quanto prima una degna sepoltura al “pescatore buono”.  «Un uomo speciale con un’umiltà rara- la descrizione di una delle figlie- Ci ha dimostrato la sua responsabilità di genitore in silenzio, cercando di non far rumore. La mattina presto è sempre uscito di casa per non farci mancare niente. Ci ha fatto sentire sempre il suo grande amore. Un uomo di poche parole che con i suoi occhi ha sempre espresso quello che è. Ci siamo sentite sempre tutte sue diamanti rari e lui è sempre stato il nostro idolo». Ancora sotto choc la moglie Anna Rombini, nota esponente politica. «Preferisco tenere nel cuore i miei pensieri. Mio marito era un uomo dedito al lavoro e alla famiglia. Una persona come poche ce ne sono, con una sensibilità e umiltà rara. Era Vincenzo, e di Vincenzo ce ne sarà sempre uno» le poche parole dette tra le lacrime.

 

L’ultima volta che la famiglia ha visto Vincenzo è stata la mattina del 21 febbraio. Il pescatore, come di consueto, è uscito in mare con la sua imbarcazione “Anna2” a caccia di lumachine di mare poco dopo le 4,30 insieme ai colleghi della Piccola Pesca, ciascuno con la propria imbarcazione a procurarsi come da tradizione marinara la pagnotta. Cosa sia successo in mare è ancora avvolto nel mistero, l’unica certezza è che poco prima delle 7 i colleghi hanno trovato il motopeschereccio a 4 miglia dalla costa che girava su se stesso senza il pescatore a bordo. Sull’imbarcazione, invece, c’era una cesta di pesce appena pescato. Immediate le ricerche che sono durate una decina di giorni senza alcun esito. In mare sono uscite le motovedette della Capitaneria di Ancona e dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Civitanova. Intervenuti anche gli aeromobili del nucleo aereo della Guardia Costiera di Pescara con un elicottero in aggiunta ai mezzi navali.
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