Truffa delle polizze da oltre un milione di euro, raggirate 20 persone: coppia di coniugi di Pioraco a giudizio

Una truffa da oltre un milione di euro, coppia di coniugi di Pioraco a giudizio
Una truffa da oltre un milione di euro, coppia di coniugi di Pioraco a giudizio
di Benedetta Lombo
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Giovedì 15 Giugno 2023, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 12:59

PIORACO Truffa da oltre un milione di euro, coppia di coniugi a giudizio. Per l’accusa avrebbero raggirato oltre una ventina di clienti proponendo polizze assicurative vita o finanziarie, facendosi consegnare i soldi e appropriandosene in tutto o in parte.

Ammonta a circa 1.136.000 euro la somma di cui si sarebbero appropriati i coniugi di Pioraco, Graziella Miconi di 62 anni ed Elvio Gagliardi, 68 anni, all’epoca lei titolare lui prima procacciatore d’affari e poi socio dell’agenzia Assistudio sas con sede a Castelraimondo e per un periodo subagente di una compagnia assicurativa. Ieri mattina l’udienza preliminare a carico della coppia si è chiusa con il rinvio a giudizio di entrambi, il processo si aprirà il 12 aprile del prossimo anno dinanzi al giudice Francesca Preziosi. Il difensore di Miconi e Gagliardi, l’avvocato Giovanni Braconi, ha infatti ritenuto necessario ricorrere al dibattimento per far emergere aspetti della vicenda ancora non noti e per questo non ha richiesto riti alternativi.

Le persone offese

Ventitré sono le persone offese individuate dal pubblico ministero Enrico Riccioni, di queste nove si sono costituite parte civile con gli avvocati Giancarlo Nascimbeni (per la compagnia assicurativa), Paolo Marchionni, Gian Marco Russo, Marco Massei e Vando Scheggia, ieri sostituito dalla collega di studio Mirela Mulaj, una ha rimesso la querela e undici persone offese hanno invece preferito rinunciare alla costituzione avviando nei confronti della coppia una causa civile. I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il 2014 e il 2020, e hanno portato alle contestazioni, a vario titolo, di truffa aggravata perché in alcuni casi le vittime erano anziane, attività assicurativa abusivamente esercitata per difetto di autorizzazione e appropriazione indebita.

In sintesi, secondo la ricostruzione effettuata dalla Procura, i coniugi in alcuni casi avrebbero consegnato ai clienti una proposta scritta di polizza assicurativa vita o finanziaria facendosi consegnare i soldi senza che le proposte venissero mai tradotte in veri e propri contratti, in altri casi le proposte le avrebbero fatte addirittura in via informale a voce, senza che le persone offese, pur a fronte dei versamenti eseguiti, avessero mai sottoscritto alcunché.

Per l’accusa quando i coniugi hanno perfezionato i contratti lo avrebbero fatto con importi molto inferiori rispetto a quanto ricevuto appropriandosi della differenza tra quanto versato e quanto realmente investito, come accaduto ad una donna che aveva consegnato 90mila euro e di questi ne erano stati investiti 30mila.

Tra gli anziani truffati ci sarebbe un novantenne (per 45mila euro), una ultrasettantacinquenne (85mila euro per investimenti finanziari proposti verbalmente) e un ultraottantenne che, nel frattempo deceduto, aveva consegnato i suoi risparmi, 47.600 euro. La somma più consistente l’aveva consegnata una coppia di coniugi: 300.900 euro, di tutti questi soldi avrebbero rivisto, secondo l’accusa, solo 19.100 euro consegnati in contanti come “interessi maturati”, quando in realtà sarebbero stati consegnati al solo scopo di tranquillizzare la coppia. Ieri il gup Domenico Potetti ha quindi disposto il rinvio a giudizio.

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