L’angoscia di Petriolo per Marco, le condizioni restano disperate

L’angoscia di Petriolo per Marco, le condizioni restano disperate
L’angoscia di Petriolo per Marco, le condizioni restano disperate
di Giulia Sancricca
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Martedì 25 Aprile 2023, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 12:18

PETRIOLO  - Una comunità sotto choc per l’incidente che sabato sera ha visto coinvolto Marco Staffolani, 44enne di Petriolo ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di Macerata. Sono ore di angoscia in cui tutti sperano in un miracolo per il centauro molto conosciuto in paese.

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Un tam tam di telefonate e messaggi per conoscere l’evoluzione del quadro clinico del 44enne che si è schiantato con la moto lungo la superstrada Val di Chienti, in direzione mare, poco prima dell’uscita di Morrovalle. Ma è lo stesso fratello Giandomenico, che subito dopo l’incidente aveva lanciato un appello ai testimoni chiedendo di farsi avanti, a confermare che la situazione è disperata. 

«Resta in coma profondo - dice - ma il cuore batte ancora e riesce a respirare da solo, anche se i danni al cervello sono importanti».

Il centauro era stato trasportato in ospedale in gravissime condizioni, con un trauma cranico, dopo essere finito a terra lungo la superstrada, con la moto, schizzata sull’asfalto, distante centinaia di metri dal suo corpo e il casco in frantumi. In un primo momento doveva essere soccorso con l’eliambulanza, ma il velivolo era impegnato in un altro intervento.

«Così forte è stato l’impatto - prosegue Giandomenico - che il casco davanti si è spezzato e si è rotto anche il cinturino che lo teneva fermo sulla testa». Intanto proseguono le indagini da parte della polizia stradale di Civitanova che da sabato sera è al lavoro per cercare di ricostruire quanto accaduto. «Pare che ormai sia stato confermato il coinvolgimento di un’auto - spiega Giandomenico -. Secondo una prima ricostruzione, avrebbe sorpassato un altro mezzo, urtando la moto di mio fratello. Ma la dinamica è ancora tutta da chiarire». Nel frattempo la polstrada avrebbe sentito anche qualche testimone. Sabato sera, tra le auto in coda durante i soccorsi, c’era anche la figlia del 44enne che non sapeva ancora però del coinvolgimento di suo padre.

«È importante che le persone presenti in quei momenti in superstrada contribuiscano a ricostruire la dinamica dell’incidente». E con queste parole, per Giandomenico, è come rivivere un altro dramma. Era stato sempre lui, a novembre del 2021, a lanciare lo stesso appello per un altro incidente che ha segnato la famiglia Staffolani. Quello che ha visto vittima il fratello Simone, morto a 54 anni, precipitando con il tir da un viadotto in Umbria, nei pressi di Umbertide.

Simone era conosciutissimo a Petriolo dove era stato anche consigliere comunale. Anche in quel caso Giandomenico aveva diffuso sui social e tramite i media locali un accorato appello, chiedendo a eventuali testimoni di ricostruire l’accaduto. «In quel caso ci sono riuscito - ricorda -. Si fecero avanti gli automobilisti che passarono in quel tratto e raccontarono cosa avevano visto». Ed è quel terribile incidente, che ha segnato profondamente la comunità di Petriolo, che oggi torna alla memoria anche tra i concittadini della famiglia Staffolani. Ricordi terribili che spingono a pregare per un miracolo affinché quella tragedia non si ripeta di nuovo. 

«Siamo molto preoccupati - commenta il sindaco Matteo Santinelli -, davvero affranti, direi smarriti, sotto choc. Preghiamo tutti per un miracolo. Questo fatto avviene anche a distanza di un mese dalla perdita dell’avvocato Verdiana Cardinali. Purtroppo è davvero un brutto momento per tutti noi». Anche il sindaco ricorda la perdita che ha segnato la famiglia Staffolani circa due anni fa. «Sono stati toccati dal grave lutto per la scomparsa di Simone. Ora anche questo incidente non ci voleva. Non possiamo far altro che sperare in un finale diverso, ma siamo consapevoli che le condizioni di Marco sono disperate».

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