Violano il coprifuoco e si intrufolano nel tendone allestito per i tamponi, traditi dalle telecamere

Il tendone per i tamponi allestito dalla Protezione civile
Il tendone per i tamponi allestito dalla Protezione civile
di Alessandra Bastarè
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Martedì 17 Novembre 2020, 04:10

MONTELUPONE - Giovani indisciplinati che violano il coprifuoco delle 22, ragazzi che banchettano sui parchi cittadini o che fanno irruzione nel tendone della Protezione civile istituiti per i drive test.

È quanto accaduto nel fine settimana tra Montelupone e Recanati. Se da un lato è stato il sindaco Rolando Pecora a denunciare quanto accaduto, dall’altro a dare voce all’indignazione è stata l’Acli di Chiarino, frazione della città leopardiana. Ma andiamo con ordine. Nella notte tra sabato e domenica a Montelupone – dove sono 45 le persone positive (di cui sette in ospedale) e 27 quelle che si trovano in isolamento fiduciario, il sindaco Rolando Pecora ha spiegato che «alcuni giovani, dopo le 22 (orario in cui vige il divieto di circolazione) c’erano dei ragazzi per il paese e alcuni di questi sono penetrati nella tenda della Protezione civile che il Comune ha deciso di allestire per effettuare i tamponi drive». Atteggiamenti che il primo cittadino ha commentato come «intollerabili e che saranno perseguiti». 

E così sarà grazie anche alle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona. «Gli occhi elettronici ci hanno infatti permesso di identificare già tre giovani – nonostante il gruppo fosse composto da più di tre ragazzi – e questi sono già stati convocati in Comune per oggi – ha spiegato il sindaco Pecora -. Ovviamente saranno sanzionati per essere usciti di casa dopo l’orario del coprifuoco e valuteremo anche eventuali altre sanzioni in relazione all’ingresso nel tendone della Protezione civile che è ben recintato e delineato». Il primo cittadino, dopo un fatto del genere, ha richiamato tutti alla massima responsabilità. «Occorre la collaborazione di tutti per venirne fuori, anche di quei genitori che vedono i loro figli uscire di casa, o non rientrare, negli orari in cui ciò non è permesso», ha concluso il sindaco.

A Recanati la prima domenica con l’applicazione della zona “arancione”, quindi con maggiori restrizioni rispetto al precedente periodo da zona “gialla”, ha visto diverse persone puntare sulla riscoperta dei luoghi cittadini ma anche e soprattutto sul ritrovato gusto di passeggiare in campagna o in zone verdi. Ma non sono mancati i problemi. Sono stati infatti notati, come segnalato dall’Acli di Chiarino sulla pagina Facebook “Sei di Recanati” «assembramenti senza controllo in alcune aree verdi cittadine: Parole Interrotte, Villa Teresa, Colle dell’Infinito, Villa Colloredo, ad opera di gruppi anche numericamente consistenti di giovani senza applicazione di qualsivoglia forma di protezione. In un paio di parchi, ad ore serali avanzate o in quelle che precedono il coprifuoco, sono stati notati anche dei banchetti». 
 
«Siamo in zona arancione e ci vuole più responsabilità – tuona l’Acli nel post -; considerando che le scuole superiori sono chiuse e che altre sono costrette alla didattica a distanza, nei pomeriggi e nei weekend i ragazzi dovrebbero fare la loro parte e invece creano continui assembramenti nei parchi cittadini senza indossare mascherine e addirittura facendo bisboccia. L’educazione e il rispetto dove sono andati a finire?». Il post si conclude con la richiesta di una maggiore educazione impartita dalle famiglie.
 

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