Apiro, compie atti sessuali su una bambina e le fa vedere video hard sul telefonino

Il tribunale
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di Benedetta Lombo
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Giovedì 24 Ottobre 2019, 02:20
APIRO - Atti sessuali su una bambina di nove anni. Operaio respinge le accuse e patteggia un anno e dieci mesi di reclusione. È una vicenda particolarmente complessa quella finita ieri mattina all’attenzione del giudice dell’udienza preliminare Giovanni Maria Manzoni. Sotto accusa un operaio di Apiro di 41 anni. 
Secondo la ricostruzione accusatoria, le violenze sarebbero avvenute nel 2017 e sarebbero maturate in un contesto di conoscenza tra l’operaio e i genitori della bambina. Anzi qualcosa di più.

 
Era una vera e propria amicizia quella che legava il 41enne alla mamma e al papà della minore tant’è che spesso approfittavano delle giornate di festa o delle domeniche per intraprendere piccoli viaggi o semplici gite fuori porta tutti assieme. E sarebbe stato proprio in questi momenti che l’uomo avrebbe approfittato della circostanza per costringere la bambina a subire attenzioni sessuali.
Era stata proprio la piccola a raccontare tutto ai genitori prima, e all’autorità giudiziaria in un secondo momento, quando era stata chiamata a raccontare tutto in modalità protetta con la formula dell’incidente probatorio. Da quei racconti, poi, l’autorità inquirente aveva formulato il capo d’accusa nei confronti dell’operaio. Per gli inquirenti durante i mesi estivi del 2017 durante delle uscite insieme all’Abbadia di Fiastra, a San Marino, ma anche nella stessa Apiro, approfittando di una momentanea disattenzione dei genitori, avrebbe toccato la piccola nelle parti intime. Non solo. In un’occasione si sarebbe spogliato davanti a lei e le avrebbe mostrato dei filmati pornografici che avrebbe avuto sul proprio cellulare. Per questi motivi è stato accusato di violenza sessuale aggravata dalla giovanissima età della vittima (minore di dieci anni, ndr) e corruzione di minorenne.  «Il mio cliente ha sempre respinto fermamente ogni accusa – ha dichiarato ieri il suo legale, l’avvocato Sara Scalpelli –. Lui voleva bene alla bambina e mai avrebbe fatto una cosa del genere». Nella tarda mattinata di ieri i genitori della minore si sono costituiti parte civile per la figlia con l’avvocato Bianca Verrillo. L’imputato, tramite il proprio legale, ha patteggiato con il pubblico ministero Stefania Ciccioli la pena di un anno e dieci mesi di reclusione, beneficiando della sospensione condizionale della pena.
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