Macerata, piano per i rifiuti e nuova discarica: continua la battaglia di alcuni sindaci

Piano per i rifiuti e nuova discarica continua la battaglia di alcuni sindaci
Piano per i rifiuti e nuova discarica continua la battaglia di alcuni sindaci
di Giulia Sancricca
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Giovedì 31 Agosto 2023, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 12:57

MACERATA  - Se da un lato c’è chi esprime soddisfazione per l’approvazione del piano dell’Ambito territoriale ambientale di Macerata, dall’altro alcuni sindaci che nell’ultima assemblea dell’Ata hanno votato in maniera contraria continuano la propria battaglia. E così la nuova discarica che dovrà sostituire quella di Cingoli resta un rebus

 

A votare contro sono stati il Comune di Cingoli (che aspetta di vedere che si arrivi alla definizione di un nuovo sito prima di dare il via libera all’ampliamento della discarica cittadina), Recanati, Montefano, Morrovalle, Montelupone e Tolentino, questi ultimi perché contestano l’inserimento tra i siti idonei di città che avevano già ospitato discariche comprensoriali in un recente passato.

Lo ribadisce a gran voce il primo cittadino di Tolentino, Mauro Sclavi: «Trovo ingiusto - dice - che Tolentino si ritrovi ancora nel calderone dei siti idonei come tutti gli altri.

Avevo fatto questa esternazione già agli esordi del dibattito: nel nostro territorio sorge il Cosmari, siamo stati sede di discarica come Montelupone e Morrovalle. Comprendo la necessità e l’urgenza di trovare un nuovo sito, visto che il nostro Paese in termini scientifici è ancora indietro per proporre altre scelte, ma Tolentino ha già dato».

Morrovalle

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Andrea Staffolani, sindaco di Morrovalle: «Non c’erano i presupposti per votare a favore: noi eravamo stati tolti dal piano e poi siamo stati reinseriti. A questo siamo contrari. Ora dovremo fare le nostre controdeduzioni e i nostri passaggi. Ci daranno il tempo per fare le nostre osservazioni poi valuteremo insieme agli altri Comuni contrari le azioni da adottare, ma a questo punto dovremo valutare l’idoneità dei siti proposti dalla Regione. Non nascondo il mio rammarico. Noi abbiamo già dato, ora tocca ad altri Comuni». Resta fermo sulla sua posizione anche il sindaco di Recanati, Antonio Bravi: «Noi abbiamo votato sempre contro - dice - sin dall’approvazione del primo piano contestato proprio nella sua struttura. Questa è stata la terza approvazione di un piano a cui sono state fatte modifiche che non cambiano la sostanza».

Bravi spiega quindi le motivazioni della sua posizione: «Le aree del Comune di Recanati inserite nel piano sono, a nostro avviso, e lo abbiamo dimostrato con elementi tecnici oggettivi, non idonee. Di fatto è un lavoro iniziato male, con troppe aree individuate, e questo ha creato una situazione di allarme su tutta la provincia che non ha aiutato ad andare veloci nell’individuazione del nuovo sito. A pagarne le conseguenze ora saranno i cittadini con gli aumenti per i costi del trasferimento dei rifiuti fuori provincia che ricadranno sulle tariffe».

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