MACERATA - Faglie attive e capaci. Il commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli ha fatto il punto della situazione con Ingv, Cnr, Ispra e delle università di Camerino, Chieti, L’Aquila e Uninsubria dopo la conclusione dello studio. «Grazie a questa ricerca - ha detto il senatore di FdI -, che rappresenta un primato in Italia per estensione territoriale e per la sua natura pubblica, possiamo finalmente avere una conoscenza approfondita per indicare chiaramente ai cittadini e ai Comuni dove possono ricostruire e dove invece occorre delocalizzare per motivi di sicurezza».
Gli approfondimenti hanno riguardato le faglie attive e capaci (Fac) di Norcia, Preci, Macerata, Ussita, Capitignano, Montereale, Barete, Pizzoli, Leonessa, Cittaducale, Rieti, Cantalice, Rivodutri e Ortolano di Campotosto. I risultati dello studio di approfondimento sono già disponibili ai Comuni, ma sarà comunque utile la loro divulgazione anche ai cittadini dei territori interessati, per una maggiore consapevolezza delle azioni di prevenzione messe in campo dalla Struttura commissariale.
Le Fac rappresentano una pericolosità sismica aggiuntiva, in quanto in caso di sisma possono determinare un dislocamento della superficie topografica danneggiando tutto quello che è stato costruito sopra.
La nuova cartografia delle aree interessate dallo studio è pubblicata sul sito della struttura commissariale sisma 2016. « Il centro Italia - dice Castelli - si offre al Paese come un modello per prevenzione e ricostruzione. Con il suo insieme di buone pratiche sarà il cuore della futura legge sulle ricostruzioni».