“Ultimatum” del Cosmari: «Entro novembre la scelta dei 5 siti per la nuova discarica»

“Ultimatum” del Cosmari: «Entro novembre la scelta dei 5 siti per la nuova discarica»
“Ultimatum” del Cosmari: «Entro novembre la scelta dei 5 siti per la nuova discarica»
di Luca Patrassi
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Sabato 12 Agosto 2023, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 12:22

MACERATA-  I vertici del Cosmari all’attacco su vari fronti: dalle tariffe al nuovo sito della discarica passando dalla riorganizzazione aziendale. Ieri, nella sala riunioni del Consorzio, sono stati la direttrice generale Brigitte Pellei, il presidente Giuseppe Giampaoli e il consigliere di amministrazione Emanuele Pierantoni ad affrontare le varie questioni in discussione, partendo dal recente attacco fatto dalla Cgil e dalla Cisl. Ad inquadrare la situazione è il presidente Giuseppe Giampaoli: «C’era già un incontro programmato per fine agosto con i sindacati.

C’è un ritardo incredibile nell’individuazione della discarica, questo qualcuno dovrà pur dirlo. Noi abbiamo fatto più del dovuto redigendo il piano di emergenza che è stato approvato all’unanimità. L’ampliamento di Cingoli ci consentirà di arrivare al 2029, di avere una sicurezza. Nel frattempo dovrà essere individuata una nuova discarica, entro il prossimo novembre saranno individuati cinque siti tra i quali scegliere». La bagarre sui costi e sulle tariffe: «Un aumento sì, ci sarà ma non del 250%: siamo ai livelli di un 14% nel 2023 e del 5% nel 2024. Dal 2025 ci sarà invece una riduzione che ora stimiamo prudenzialmente del 3/4% ma destinata a crescere. Non è una operazione indolore, però è il male minore. Nell’accordo fatto con Fermo c’è la possibilità di ampliare i quantitativi di smaltimento in modo da non andare a Pesaro. L’ampliamento della discarica di Cingoli ci consentirà di agire per altri 4/5 anni. E’ chiaro che la politica non potrà toppare un’altra volta, va individuata una soluzione definitiva. E’ la seconda volta che andiamo con il cappello in mano a Fermo: il 350% di aumento non esiste». 

La contestazione

Il Cosmari ha anche diffuso una nota ufficiale per contestare la presa di posizione sindacale: «La presa di posizione da parte di due organizzazioni sindacali, non tutte, sulla questione rifiuti sorprende molto, non perché sono chiamate in causa e criticate le forze politiche e le amministrazioni, dalla Regione, alla Provincia, ai comuni e al Cosmari, in quanto è perfettamente legittimo il potere di critica, ma perché vengono usati argomenti e dati palesemente inesatti (in alcuni casi falsi).

Sorgono spontanee alcune domande: Quale altro obiettivo si nasconde nell’azione di delegittimazione delle istituzioni, delle amministrazioni e, non ultimo, di una società di gestione con oltre 600 dipendenti, fiore all’occhiello della nostra provincia?». Il Cosmari si pone delle domande nel rispondere ad altre questioni poste dai sindacati. Giampaoli torna a toccare l’argomento tariffe e il trasporto a Fermo.

Le tariffe

«Tariffe aumentate del 250%? Dato assolutamente falso. La situazione sopra descritta comporterà una variazione tariffaria del 14% circa nell’anno 2023 ( e del 5,8% nel 2024, per cui l’aumento per i comuni è previsto in un 6,6% annuo in tre anni. Questo è il dato peggiore, in realtà l’incremento sarà minore in quanto dal 2025 si prevede una riduzione dei costi con l’avvio dell’ampliamento della discarica di Cingoli, e quindi un parziale recupero degli aumenti sopra indicati. Altro che aumenti del 250%». L’accordo con Fermo: «Nell’accordo con Fermo i sindacati dicono che sarebbe previsto di portare in discarica anche 25.000 tonnellate all’anno di organico. Assolutamente non vero. L’accordo con Fermo è stato raggiunto da Provincia e Cosmari per l’abbancamento di circa 25.000 tonnellate in due anni di scarti del trattamento dei rifiuti urbani negli impianti del Cosmari. Nello stesso accordo sono state inserite due possibilità che vengono incontro alle esigenze delle due società: ricevere nell’impianto in fase di costruzione a Fermo per il trattamento anaerobico della frazione organica negli anni 2026 e 2028 un quantitativo totale (non annuo) di 25mila tonnellate di frazione organica, praticamente la produzione di metà anno del nostro bacino, a fronte dell’applicazione di una riduzione della tariffa di conferimento in discarica fino a 102 euro a tonnellate. Quindi non 25mila tonnellate l’anno ma 25mila tonnellate una tantum nei tre anni dal 2026 al 2028».

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