Due anziani contagiati nella struttura sanitaria, tra il personale c'è chi non è vaccinato

Una casa di riposo per anziani
Una casa di riposo per anziani
di Luca Patrassi
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Venerdì 13 Agosto 2021, 07:43 - Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 09:53

MACERATA - Due anziani positivi in una struttura sanitaria a Treia e scoppia la polemica sull’origine degli episodi. Si rianima anche la vicenda, che nel Maceratese presenta un qualche elemento di stranezza stante il perdurante silenzio, legata alla obbligatorietà della vaccinazione per il personale sanitario.

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Come appena scritto nessuna notizia filtra ufficialmente sul numero dei dipendenti con mansioni sanitarie dell’Area vasta 3 che ancora non si sono vaccinati, è noto che gli uffici stanno lavorando sul tema, come è anche noto che oramai due mesi fa l’azienda sanitaria ha inviato migliaia di raccomandate esplorative per verificare l’avvenuta vaccinazione. 

A Treia, come verificato in molte altre strutture sanitarie, c’è personale sanitario che non ha ritenuto di doversi vaccinare. Secondo alcune fonti si tratterebbe di una persona che non può vaccinarsi e di un’altra che sarebbe apertamente no vax: a fronte dei due pazienti contagiati in corsia ora la direzione sanitaria dell’Area vasta 3 dell’Asur vorrà cercare di verificare quanto accaduto, ammesso che non lo facciano le persone interessate. Intanto, come informa la direzione di Area vasta 3 in una nota firmata dalla dirigente Daniela Corsi, proseguono gli appuntamenti con la campagna di vaccinazione tramite postazione mobile. 

Sul fronte dei ricoveri per il Covid i dati sono in crescita anche se si tratta di numeri piccoli che non fanno temere un’emergenza a breve termine.

Nel Maceratese ci sono due elementi che balzano all’occhio: il fatto che sia scesa e di molto l’età media dei ricoverati più gravi - a Macerata ci sono due quarantenni - e la quasi totalità dei contagi rilevati siano quasi tutti di persone che non si sono vaccinate. Un dato, questo ultimo, non solo maceratese ma che riguarda l’intero territorio regionale.

Nel frattempo le organizzazioni sanitarie e il governo rinnovano l’invito a vaccinarsi nella speranza che ci sia la risposta attesa, reputata utile a bloccare se non il dilagare dell’ondata pandemica, almeno gli effetti tragici purtroppo già conosciuti al suo insorgere. Sulla vaccinazione, intanto, interviene il sindaco di Montelupone (e medico) Rolando Pecora. «La magnifica lezione arriva dai giovani che scelgono in massa la libertà, cioè di vaccinarsi - afferma -, e non danno retta ai politici no vax.

Nell’ultimo mese, a fronte di 400.000 nuovi vaccinati tra gli over 60, sono stati più di un milione i ragazzi tra i 12 e i 19 anni che hanno ricevuto il vaccino e un milione e mezzo quelli poco più grandi nella fascia d’età tra i 20-29 anni, che hanno superato i trentenni. C’è di più: fra i 20 e i 29 anni il 63 per cento dei giovani ha ricevuto una dose e il 45 per cento anche la seconda, mentre fra i 30 e i 39 anni quelli con la prima dose si fermano al 59 per cento. Quasi un milione di under 19 sono già completamente vaccinati e nella fascia 16-19 anni uno su die ha fatto la prima dose». 
 

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