Regolamento di conti con bastoni e machete, choc a Macerata. I testimoni: «Una violenza inaudita, ci siamo barricati nel bar»

Regolamento di conti con bastoni e machete, choc a Macerata. I testimoni: «Una violenza inaudita, ci siamo barricati nel bar»
Regolamento di conti con bastoni e machete, choc a Macerata. I testimoni: «Una violenza inaudita, ci siamo barricati nel bar»
di Daniel Fermanelli e Luca Patrassi
4 Minuti di Lettura
Martedì 22 Agosto 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 15:30

MACERATA  - Quattro giorni di violenza tra aggressioni e guerriglia. Un incubo per Macerata, che si ritrova a fare i conti con l’emergenza sicurezza. Episodi choc in rapida sequenza: venerdì scorso il carabiniere morso a una mano da un nigeriano in largo Affede, domenica il poliziotto aggredito con una mannaia in viale don Bosco, anche in questo caso da un nigeriano. E ieri pomeriggio la guerriglia urbana tra nordafricani ai giardini Diaz e al terminal dei bus di piazza Pizzarello. Ora anche il sindaco Sandro Parcaroli, persona solitamente molto misurata, si sfoga e manifesta tutta la sua rabbia: «Basta, la nostra città non merita questo».

 

La ricostruzione 
La guerriglia urbana di ieri si è conclusa con due giovani finiti in ospedale: uno ricoverato all’ospedale di Macerata e l’altro, il più grave (ma nemmeno lui sarebbe in pericolo di vita) a Torrette.

Cinque o sei persone si sono affrontate in pieno giorno armate di bastoni e machete: un vero e proprio regolamento di conti. Ma andiamo con ordine. Il primo scontro è avvenuto ai giardini. Stando a quanto è stato possibile ricostruire, un ragazzo di circa 20 anni (quello ricoverato all’ospedale di Torrette) sarebbe stato colpito alla testa con un machete. Poi l’aggressione al bar del terminal degli autobus.

«Qui erano in tre - racconta un testimone che ha chiesto l’anonimato -. Uno di loro veniva rincorso dagli altri due, armati di bastone. La persona inseguita, che impugnava un machete, ha cercato di trovare rifugio dietro al bancone, ma è stata colpita alla testa. Gli aggressori poi sono usciti ma dopo un po’ sono tornati insieme a un’altra persona, anch’essa con una grosso coltello. Quando li abbiamo visti ci siamo barricati nel locale». Resta ora da capire se il giovane ferito nel bar sia lo stesso che ha colpito il contendente con il machete poco prima ai giardini Diaz. Gli aspetti da chiarire sono ancora molti. I carabinieri hanno provveduto a raccogliere la testimonianza delle due persone finite all’ospedale. I militari della Compagnia di Macerata, anche con l’ausilio delle spycam, stanno indagando per risalire a tutti i responsabili e accertare i motivi della rissa choc. Sul posto anche gli agenti della questura e la polizia locale. I due gruppi (forse una faida legata a traffici illeciti) avevano anche dei cani, tra cui rottweiler e pitbull, lasciati liberi all’interno dei giardini. L’area è stata chiusa per permettere alle forze dell’ordine di recuperarli. 


La posizione


Ora in città cresce l’allarme. Il primo cittadino Sandro Parcaroli chiede a questore e prefetto azioni incisive: «Ora basta, non è possibile andare avanti così - afferma il sindaco -. La città non merita questo, chiedo che vengano fatti più controlli, che si mettano le pattuglie nei luoghi sensibili di Macerata, iniziando dai giardini Diaz, dove i bambini devono essere sicuri e protetti, non come accade adesso con persone che si piazzano per i loro loschi affari con tanto di cani da guardia al seguito. L’altro giorno ero allo Sferisterio per una serata di lirica e ho visto un gruppetto di extracomunitari che stazionava davanti all’ingresso dei bagni con fare equivoco, ho chiamato io la polizia. È ora di finirla, le forze dell’ordine devono intervenire, chiederò a prefetto e questore un incontro per affrontare con decisione la questione sicurezza». Il primo cittadino è un fiume in piena, la guerriglia urbana di ieri è la classica goccia che fa traboccare il vaso: «Non mi interessano i discorsi, le chiacchiere: devono intervenire, chiedo che intervengano, non è possibile assistere inermi a questa deriva. Macerata vuole sicurezza». 

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