Macerata, un muratore finisce sotto processo per abusi sessuali, vittime la sorellastra e sua figlia

Il Tribunale di Macerata
Il Tribunale di Macerata
di Benedetta Lombo
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Giovedì 22 Giugno 2023, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 16:06

MACERATA - Accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti della sorellastra e della figlia di lei, muratore rinviato a giudizio. La difesa: «Accuse infamanti e infondate, dimostreremo la sua estraneità agli addebiti mossi in dibattimento». La vicenda, delicatissima, è finita ieri all’attenzione del giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata Claudio Bonifazi e del pubblico ministero Stefania Ciccioli. 

L’imputato, difeso dall’avvocato Alessandro Brandoni, non ha voluto richiedere riti alternativi (che gli avrebbero consentito di ottenere uno sconto di pena in caso di condanna, ndr) preferendo andare a dibattimento per poter dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati attraverso la produzione di documenti e la citazione di testimoni.

Mentre le due donne si sono costituite parte civile con l’avvocato Egle Asciutti chiedendo un risarcimento di 80.000 euro e una provvisionale di 30.000 euro. Il giudice ha quindi disposto il rinvio a giudizio fissando al 6 febbraio la data dell’apertura del procedimento con rito ordinario dinanzi ai giudici in composizione collegiale. In merito alle contestazioni, i fatti contestati dalla Procura (il fascicolo è del pubblico ministero Rosanna Buccini) sarebbero avvenuti tra marzo del 2020, quindi l’inizio del lockdown, e agosto del 2021 in un comune della costa maceratese. Per l’accusa, le violenze sessuali nei confronti della sorellastra sarebbero avvenute durante il tragitto di andata o di ritorno dal lavoro. La donna aveva infatti denunciato che quando il fratellastro la accompagnava o andava a riprenderla avrebbe più volte abusato di lei. Atti sessuali l’imputato li avrebbe compiuti anche nei confronti della nipote all’epoca dei fatti minorenne. Mamma e figlia lo avrebbero accusato anche di maltrattamenti avvenuti nel periodo di convivenza quando il parente avrebbe aggredito con schiaffi, pugni e calci la sorellastra anche davanti alla figlia e arrivando a minacciare di morte la minore. Dopo la denuncia, la vicenda era finita all’attenzione della Procura di Macerata che all’esito dell’attività investigativa delegata alla polizia giudiziaria aveva chiuso le indagini contestando al muratore i reati di violenza sessuale aggravata e maltrattamenti in famiglia. Tutte accuse che l’imputato rigetta.

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