Grimaldi (Confindustria) bacchetta Parcaroli: «Ritardo sui rifiuti, così si danneggiano imprese e cittadini»

Grimaldi (Confindustria) bacchetta i sindaci: «Ritardo sui rifiuti, così si danneggiano imprese e cittadini»
Grimaldi (Confindustria) bacchetta i sindaci: «Ritardo sui rifiuti, così si danneggiano imprese e cittadini»
di Monia Orazi
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Giovedì 5 Ottobre 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 12:28

MACERATA - «Riteniamo che la “questione rifiuti” non possa essere più rinviata». A chiederlo in una lettera a firma del presidente Sauro Grimaldi, 430 imprese associate a Confindustria Macerata. La lettera è indirizzata in primis al presidente della Provincia e sindaco di Macerata Sandro Parcaroli ma anche al presidente del Cosmari Giuseppe Giampaoli, ai sindavi del Maceratese e per conoscenza al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, all’assessore regionale all’ambiente Stefano Aguzzi, al commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli. 

Gli imprenditori mettono sul piatto una serie di richieste urgenti:  «E’ necessario rapidamente: autorizzare l’ampliamento della discarica di Cingoli; individuare il sito per realizzare la nuova discarica nella Provincia di Macerata al fine di scongiurare una nuova emergenza al termine della fase transitoria; dotarsi di uno strumento, il nuovo piano regionale rifiuti, orientato al sostegno di politiche gestionali virtuose e coraggiose. Occorre avviare lo studio di fattibilità e la progettazione di un impianto di termovalorizzazione, come soluzione ipotizzata dalla Oikos nella proposta di piano regionale rifiuti, per raggiungere gli obiettivi comunitari e per chiudere il cerchio del ciclo dei rifiuti; individuare criteri localizzativi per la futura discarica meno rigidi come proposto da Oikos, arrivare all’autosufficienza impiantistica di prossimità rispetto ai fabbisogni esistenti, in linea con le altre Regioni virtuose d’Italia, favorendo e sostenendo, anche nei confronti dell’opinione pubblica, la realizzazione di impianti moderni ed efficienti». 
Gli imprenditori maceratesi evidenziano i ritardi in Provincia di Macerata sul tema rifiuti:  «Ci rammarica molto constatare di essere la Provincia meno virtuosa a livello impiantistico sul tema rifiuti. Nonostante tutti gli sforzi messi in campo da cittadini e imprese per raggiungere gli alti livelli di raccolta differenziata e la presenza dell’unico consorzio regionale in grado di far dialogare tutti i Comuni della provincia, non si è riusciti a chiudere il cerchio della gestione dei rifiuti sulla base del principio di prossimità, auspicato dalla comunità europea, tanto decantato dalle Istituzioni e più volte da noi associazioni invocato». 
Nella lettera si denunciano le criticità di lungo corso nella gestione rifiuti:  «Le problematiche relative all’autosufficienza impiantistica per la gestione dei rifiuti urbani e speciali nella nostra Provincia perdurano ormai da anni, come più volte rappresentato dalla nostra associazione. Non è la prima volta che si ricorre all’impianto della Provincia di Fermo per una situazione di emergenza infrastrutturale e probabilmente non sarà l’ultima se non sarà operativa una nuova discarica a Macerata entro i prossimi 3/4 anni, tempistica prevista nella relazione del Piano  d’ambito Ata  3 come fase transitoria coperta dal previsto ampliamento della discarica di Cingoli». 
Sauro Grimaldi in rappresentanza di Confindustria chiede una soluzione anche per lo smaltimento delle macerie prodotte dal terremoto: «Il piano regionale rifiuti, scaduto nel 2020, è ancora lontano dalla sua revisione o approvazione.

Le ipotesi di una moderna impiantistica legata al recupero energetico dei rifiuti (rigassificatori, termovalorizzatori), associata a criteri localizzativi meno stringenti, proposta nello studio di Oikos, non è ancora stata valutata dall’amministrazione regionale. Gli impegni comunitari ci impongono obiettivi ambiziosi quali il superamento della discarica al 2030 per i rifiuti che possono essere avviati a recupero ed il contenimento entro il 10% dei rifiuti urbani in discarica rispetto al totale prodotto (obiettivo al 2035). Ricordiamo infine che nel nostro territorio c’è anche la problematica delle macerie prodotte dal sisma del 2016 che rischiano di ritardare e anche bloccare la ricostruzione senza una visione chiara e lungimirante in grado di creare soluzioni per il loro smaltimento ed un mercato adeguato per il materiale trattato. Auspichiamo un fattivo coinvolgimento della nostra associazione su tali temi».

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