Piano sanitario regionale, a Macerata faccia a faccia tra Acquaroli, Saltamartini e i sindaci: «Rsa, le rette da adeguare»

Piano sanitario regionale, faccia a faccia con i sindaci: «Rsa, le rette da adeguare»
Piano sanitario regionale, faccia a faccia con i sindaci: «Rsa, le rette da adeguare»
di Luca Patrassi
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Mercoledì 19 Aprile 2023, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 15:17

MACERATA - Il governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli e l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini hanno incontrato ieri al teatro Lauro Rossi gli amministratori comunali maceratesi e i rappresentanti delle forze sociali per illustrare i contenuti del piano sanitario regionale e rispondere alle osservazioni.

Acquaroli ha ribadito, a chiare lettere, gli obiettivi che la Regione intende perseguire e raggiungere: dotare il territorio di servizi sanitari, abbattimento della mobilità passiva, potenziamento delle risorse umane addette alla sanità ottimizzando quelle del comparto amministrativo. Poi, «gioco di squadra» ha osservato Acquaroli «perché i campionati si vincono con la squadra, non con giocate pur geniali dei singoli giocatori». «Il bilancio della sanità della Regione è di circa tre miliardi, in larghissima parte assorbito dalle spese fisse, non è che i margini di manovra siano enormi ed allora si capisce come i 40/50 milioni di saldo annuale negativo della mobilità siano per noi una cifra enorme che permetterebbe di erogare risorse importanti nei servizi sanitari con riflessi positivi sull’intera economia della regione». 

I contenuti
 

L’assessore Saltamartini, introducendo l’incontro, aveva spiegato i contenuti del piano, i dati emersi dall’analisi del fabbisogno, le maggiori criticità e le risposte che il piano intende dare.

Piano che in queste settimane sta appunto passando all’esame degli amministratori e delle forze sociali. Ieri, al teatro Lauro Rossi, c’erano una trentina di persone in rappresentanza degli Enti locali del circondario, sindacalisti, esponenti di associazioni (tra queste l’Anffas), il vescovo di Macerata. Primo intervento a cura del sindaco e presidente della Provincia Sandro Parcaroli: «Sono favorevole alla riforma, in particolare alla divisione del territorio regionale in cinque aziende territoriali autonome. Potenzieremo i servizi sanitari, potremo controllare bene il nostro territorio e fare la dovuta attenzione alla procedura per il nuovo ospedale di Macerata». Il vescovo Nazzareno Marconi sottolinea di non occuparsi di politica «diversamente da quello che alcuni credono» e aggiunge: «E’ importante investire sullo spiegare le cose, per esempio attraverso la rete delle parrocchie abbiamo collaborato con le forze dell’ordine per certi fenomeni di prevenzione, consigli saggi agli anziani per non cadere nelle truffe. Per spiegare i comportamenti virtuosi, che evitano per esempio di intasare i Pronto soccorso, sarebbe bene fare una campagna, ho visto con piacere gli investimenti in telemedicina». Il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi: «Una scelta obbligata da fare, il territorio va potenziato. Gli ospedali vengono presi di assalto perchè i pazienti non hanno altro, i medici di base non hanno oltre strumenti oltre al ricettario. L’ospedale non cura, il mattone non cura, curano il medico, l’infermiere, l’oss». Il sindaco di Treia Franco Capponi: «Finalmente abbiamo un confronto sulla parte organizzativa. C’è molto da fare sul tema dell’integrazione sociosanitaria, i problemi sono la carenza di personale e di risorse. Un altro problema sono le residenze per gli anziani, bisogna adeguare la partecipazione alla spesa sanitaria per le residenze protette, gli stessi 33 euro da parecchi anni».

La sostenibilità delle case di riposo

Il sindaco di Montecassiano Leonardo Catena: «Problema enorme nella sostenibilità delle case di riposo, noi abbiamo un disavanzo di 200mila euro, cifra insostenibile con il nostro bilancio, se andiamo avanti così saremo costretti a chiuderla. In più c’è il problema del convenzionamento del 100% degli ospiti, non si capisce perchè Fermo e Ascoli hanno la copertura del 100% e Macerata solo dell’80%, una ingiustizia territoriale». A proposito del convenzionamento diverso nelle varie zone, il governatore Acquaroli ha fatto osservare che la questione risale alle precedenti amministrazioni regionali. In linea con le posizioni indicate dall’esecutivo regionale l’intervento del sindaco di Caldarola Luca Giuseppetti. Sul fronte sindacale, Rocco Gravina per la Cisl ha osservato: «Abbiamo bisogno di una sanità del territorio che sia specialistica, a livello di spesa a livello nazionale abbiamo una serie di vincoli e se non vengono cambiaste le norme sul tetto di spesa per il personale, per esempio, penso che poco si possa fare con le cinque aziende sanitarie, nessuno ha la bacchetta magica». Altri interventi sono stati svolti da Luca Marconi, capo di gabinetto del presidente del Consiglio regionale e dalla coordinatrice dell’ambito sociale Carla Scarponi.

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