Perseguita e picchia la ex compagna fratturandole mandibola e costole, condannato a due anni e otto mesi

Il Tribunale di Macerata dove si è tenuto il processo
Il Tribunale di Macerata dove si è tenuto il processo
di Benedetta Lombo
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Martedì 23 Marzo 2021, 06:25

MACERATA - Perseguitò e picchiò la ex fratturandole la mandibola e provocandole fratture multiple alle costole. Civitanovese condannato a due anni e otto mesi di reclusione, assolto dalle accuse di estorsione. La Procura aveva chiesto quattro anni per tutti i reati contestati. La difesa: «È caduta l’accusa più grave, ma faremo comunque ricorso in Appello». L’imputato, un 46enne, era accusato di stalking, lesioni aggravate (due contestazioni distinte), violazione di domicilio, estorsione (due contestazioni distinte anche in questo caso) e sequestro di persona. 

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I fatti risalgono al 2019.

Secondo l’accusa, dopo esser stato lasciato dalla compagna avrebbe iniziato a perseguitarla facendole appostamenti sotto casa, introducendosi nell’abitazione, picchiandola, minacciandola di morte, segregandola in casa per ore e costringendola in più occasioni a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. A giugno il primo pestaggio: l’ex colpì la giovane con calci e pugni provocandole la frattura della mandibola e fratture multiple al costato (la prognosi fu di 40 giorni). Dopo poco più di un mese il secondo pestaggio: la donna, ancora provata dalla prima aggressione, fu presa a calci e pugni e riportò fratture multiple al costato (prognosi 30 giorni).

Secondo la Procura, il giorno dopo per farsi consegnare 200 euro prima le aveva puntato un coltello poi le aveva versato dell’olio sulle gambe e si era avvicinato con una fiamma come per darle fuoco. Ieri la discussione dinanzi ai giudici del collegio del tribunale di Macerata, presieduto dal magistrato Andrea Belli. L’uomo è stato condannato a due anni e otto mesi. L’imputato è stato assolto dal reato di estorsione (per entrambe le contestazioni).

Il pubblico ministero Vincenzo Carusi al termine della requisitoria in cui aveva ricostruito i fatti contestati, aveva chiesto la condanna a quattro anni per tutti i reati. L’imputato è difeso dall’avvocato Jacopo Allegri. «È caduta l’accusa più grave – ha commentato il legale a margine dell’udienza –, ma faremo comunque ricorso in Appello una volta depositate e lette le motivazioni».
 

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