Recanati, ha un tumore ma attende da mesi l'esito dello screening gratuito: «Danno la precedenza a chi ha pagato»

Recanati, ha un tumore ma attende da mesi l'esito dello screening gratuito: «Danno la precedenza a chi ha pagato»
Recanati, ha un tumore ma attende da mesi l'esito dello screening gratuito: «Danno la precedenza a chi ha pagato»
di Giulia Sancricca
3 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Febbraio 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 07:27
RECANATI - Un tumore al collo dell’utero. L’esigenza di svolgere gli esami di controllo ogni sei mesi. L’opportunità di usufruire dello screening gratuito ma poi un’attesa troppo lunga per ottenere il referto. È indignata una recanatese che ha eseguito il Pap test a inizio dicembre all’ospedale di Recanati ma è ancora in attesa di una risposta. «Viene fatta tanta pubblicità agli screening gratuiti per la prevenzione - dice - ma come si può prevenire se gli operatori rispondono che non sanno quando potrà arrivarmi il referto?».  

La sua storia è quella di tanti altri utenti come lei che, provando a usufruire dei servizi offerti dalla sanità pubblica, si scontrano con la carenza di personale negli ospedali che spesso costringe i pazienti a rivolgersi al privato. «Ma questo non è giusto - ribadisce la donna -. Non tutti hanno la possibilità economica di spendere 150 euro ogni sei mesi per il Pap test e altri 250 per la Colposcopia. Poi, come si possono fare prevenzione e cura, soprattutto per le persone già malate come me, se i referti degli esami non arrivano nemmeno dopo due mesi?».

La recanatese racconta di aver ricevuto l’invito allo screening gratuito. «Mi hanno detto che avrei potuto accedere a questa possibilità, ne ho parlato con il mio ginecologo e ho deciso di fare l’esame gratuitamente.

Avrei potuto farlo a pagamento come sempre, ma visto che mi veniva data questa possibilità non ho rinunciato, anche perché, la positività al Pap test dà l’accesso anche alla Colposcopia gratuita. Dopo due mesi però non ho ancora ricevuto la risposta. Tanto che ho chiamato in ospedale per avere notizie e mi è stato detto che non sanno quando potranno darmela perché il test non è stato processato e non sanno quando verrà esaminato. È fermo in laboratorio da due mesi e non si sa per quanto resterà lì. Io ho urgenza perché devo fare due controlli l’anno, ma la questione riguarda tutti. C’è chi non sa di avere questa patologia molto che non sempre è associata ai sintomi e la prevenzione è tutto».

«Così è tutto inutile»

Secondo lei potrebbero almeno cambiare le modalità di avviso agli utenti. «Inutile scrivere nella lettera d’invito allo screening gratuito che la risposta arriverà entro le 4-6 settimane se poi non è così. Gli operatori che hanno eseguito il test, quando hanno visto la mia cartella clinica avrebbero potuto dirmi che i risultati sarebbero arrivati con molto ritardo. Invece ora mi sento dire è che se ho bisogno di un responso più veloce devo fare l’esame a pagamento. Mi hanno detto che manca il personale e che la precedenza viene data agli esiti dei pazienti che hanno svolto l’esame a pagamento. Ma allora contingentassero gli accessi per garantire risultati in tempi ragionevoli».

© RIPRODUZIONE RISERVATA