Giovane papà pestato in corso Cavour e tentato omicidio: scarcerato uno dei due albanesi

Giovane papà pestato in corso Cavour e tentato omicidio: scarcerato uno dei due albanesi
Giovane papà pestato in corso Cavour e tentato omicidio: scarcerato uno dei due albanesi
di Benedetta Lombo
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Sabato 3 Aprile 2021, 09:15

MACERATA  - Giovane papà pestato in corso Cavour, scarcerato uno dei due albanesi accusati di tentato omicidio. Lo hanno deciso i giudici del Tribunale del Riesame dopo che i difensori dei due arrestati, gli avvocati Vando Scheggia, Marielvia Valeri e Mirela Mulaj, avevano impugnato l’ordinanza con cui il 13 marzo scorso il gip di Macerata Claudio Bonifazi aveva disposto la custodia in carcere nei confronti di Orges Falli, 34 anni ed Enrriko Jashari, di 22.

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Ieri mattina si è svolta l’udienza ad Ancona e in tarda mattinata è stato comunicato l’esito: annullamento dell’ordinanza e conseguente scarcerazione per Jashari. «Nulla ci è stato comunicato in merito alla posizione di Falli – ha spiegato l’avvocato Scheggia – da ciò desumiamo che è stata confermata la decisione del gip.

Francamente non vediamo l’ora di leggere le motivazioni». Entrambi gli albanesi, infatti, sono accusati di aver aggredito la sera del 16 gennaio scorso un papà di 36 anni, che vive a Macerata con la compagna e una bimba di pochi mesi, in corso Cavour. Il 36enne finì in coma all’ospedale regionale di Torrette ad Ancona e contestualmente scattarono le indagini della Squadra Mobile che portarono all’individuazione dei due presunti autori di quella brutale aggressione (la vittima fu colpita a calci e pugni in faccia mentre era inerme a terra, Ndr).

Entrambi gli albanesi, attraverso i propri legali, avevano sempre rigettato gli addebiti, nell’interrogatorio di garanzia dopo il loro arresto, si erano avvalsi della facoltà di non rispondere, ma Jashari, in precedenza era stato sentito dalla polizia e aveva dichiarato che il giorno dell’aggressione era stato alla festa di compleanno di un’amica che vive in centro, dalle 18 alle 23.

L’amica, sentita anche lei dalla polizia, dichiarò di non saper dire per quanto tempo e quante volte l’amico si fosse allontanato dalla festa, sicuramente era a casa sua alle 18.15, alle 19.03 e alle 21.46, orari in cui si erano scattati dei selfie con il cellulare. In base a quanto ricostruito dagli avvocati che in queste settimane hanno raccolto diverse testimonianze, anche Falli sarebbe stato a quella festa di compleanno dalle 19.30 alle 20 per poi andare a un’altra festa organizzata dalla sorella del 34enne in un’abitazione dalle parti della stazione ferroviaria. Entrambi, dunque, hanno negato di essere gli aggressori del 36enne filmati dalle telecamere del vicino istituto di credito.

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