Gioco d’azzardo, la spesa è in aumento. La provincia di Macerata sopra la media

Gioco d’azzardo, la spesa è in aumento. provincia di Macerata sopra la media
Gioco d’azzardo, la spesa è in aumento. provincia di Macerata sopra la media
di Marco Pagliariccio
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Sabato 21 Ottobre 2023, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 11:53

MACERATA Il problema del gioco d’azzardo online è radicato e presente anche nel Maceratese, ma con una caratteristica peculiare: riguarda più i piccoli centri circostanti che il capoluogo. È quando emerge dal “Libro nero dell’azzardo”, analisi promossa a livello nazionale da Federconsumatori e Cgil.

Se infatti nel complesso anche a Macerata è cresciuto il volume d’affari dal 2021 al 2022, passando da 348 a 391 milioni (con un inquietante aumento del 12,3%), la particolarità del territorio è che la fetta largamente maggioritaria di questa raccolta va ascritta alla rete extra capoluogo: Macerata è infatti terzultima a livello nazionale per percentuale di raccolta dei giochi online nel capoluogo di provincia con l’8,4%: il restante 91,6% dei soldi destinati ai giochi online arrivano dagli altri centri del territorio.

A Macerata città, la giocata pro capite è di 1.121,56 euro l’anno, nel resto della provincia questa cifra si impenna a 1.917,84 euro, con Civitanova che da sempre è una delle località in cui si registra un alto numero di mole di gioco. «Fra i vari motivi che possono spiegare tale rappresentazione, tutti meritevoli di approfondimento, c’è la possibilità che in alcune aree urbane secondarie si sviluppino importanti poli di generazione dei volumi di gioco legati all’attività di conti online di “giocatori professionisti” che investono mensilmente sulle piattaforme decine di migliaia di euro – sottolinea Lorenzo Longo, presidente di Federconsumatori Macerata – ma i dati della nostra provincia sono sicuramente preoccupanti a tutto tondo. I numeri presi sotto esame evidenziano una percentuale sopra la media delle giocate con incremento sempre maggiore di anno in anno». Macerata è quartultima se si considerano solo i capoluoghi di provincia per raccolta totale nell’anno 2022 (32.792.410,68 euro) ma è comunque sopra la media nazionale per quanto riguarda la raccolta pro capite a livello provinciale: un residente nel Maceratese, mediamente, spende in gioco d’azzardo online in un anno 1.810,12 euro contro i 1.719,65 euro della media nazionale. Macerata è terza tra le province marchigiane dietro Ascoli (2.387,13 euro) e Fermo (2.120,40 euro) ma sopra ad Ancona (1.499,90 euro) e a Pesaro (1.302,90 euro). «Comincia ad essere evidente che una serie di videogiochi, considerati innocui, predispongono all’azzardo fin dall’infanzia – continua Longo –. È il caso di quei giochi che simulano vincite o che richiedono acquisti in App per continuare a giocare. Per i più giovani il sorpasso sul gioco fisico da parte del gambling da remoto è cosa avvenuta da tempo. In questo senso quella dei giovani è singolarmente l’area più matura per esaminare il fenomeno e le sue implicazioni. Si gioca in classe, nella propria camera, in assenza di ogni controllo sociale possibile nel gioco fisico. Grazie alle carte prepagate si giocano somme sempre maggiori, spesso nella disattenzione dei genitori. La fascinazione che sui ragazzi ha poi il trading online, i cui contorni per molti versi non sono diversi dall’azzardo, è una ulteriore complicazione per chi opera nel tentativo di contenere la crescita dell’azzardo». 

Come si può combattere questa piaga? Rendendo meno “cool” queste attività. «Va reso effettivo e reale il divieto di pubblicità dei giochi, anzi, le gare debbono essere occasioni nelle quali si pubblicizzano i rischi che corrono i giocatori d’azzardo – finisce il presidente di Federconsumatori Macerata –.

Va messa sotto controllo, o almeno evidenziata, l’attivissima e ricchissima lobby delle aziende dell’azzardo; quella che è riuscita, nel silenzio generale, ad ottenere dal Parlamento nel 2019 l’incomprensibile divieto di diffusione dei dati di dettaglio dell’azzardo fisico in Italia». 

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