MACERATA - Sono 26 le osservazioni arrivate al Comune di Macerata a margine dell’avviso di avvio della procedura espropriativa a carico di circa trecento proprietari terrieri per la realizzazione di quaranta chilometri di ciclovie nel territorio cittadino. Il numero non è ancora ben definito, potrebbe anche essere aumentato se qualcuno avesse scelto il ricorso alla raccomandata per la presentazione delle proprie motivazioni in dissenso.
La vicenda
L’avviso di esproprio era arrivato quasi come un fulmine a ciel sereno, inaspettato anche per il grande numero delle persone coinvolte, appunto trecento.
Nelle settimane scorse si erano levate diverse voci di critica, da parte di privati cittadini i e di associazioni. Nel mirino il mancato coinvolgimento dei proprietari dei terreni da espropriare, ai quali non è mai stato presentato il progetto e diverse questioni tecniche: il progetto per esempio prevede solo in minima parte il riutilizzo di percorsi esistenti, per il resto sono tutti nuovi tracciati che si sviluppano in adiacenza a corsi d’acqua, i fiumi Potenza e Chienti, fosso Ricci Collevario e fosso Trodica, in particolare lungo i fossi i tracciati sono tutti di nuovi apertura interrompendo i necessari “corridoi di biodiversità” per aprire dorsali di transito umano che «pregiudicheranno il paesaggio e la natura che lo abita». Proposte rilanciate anche dalla Federcaccia provinciale.