Macerata, crac Civita Park: 14 gli indagati. nei guai anche i vertici della ex Banca Marche

Macerata, crac Civita park: 14 gli indagati. nei guai anche i vertici della ex Banca Marche
Macerata, crac Civita park: 14 gli indagati. nei guai anche i vertici della ex Banca Marche
di Benedetta Lombo
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Domenica 12 Luglio 2020, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 06:33

MACERATA - Crac Civita Park, la Procura chiude le indagini, 14 gli indagati. Tra questi anche i vertici delle ex Banca Marche e della controllata Medioleasing, che per l’accusa, dopo aver prestato 26 milioni di euro, se ne sarebbero riappropriati con modalità illecite prima del fallimento della società. Nei giorni scorsi agli indagati è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Si tratta - si apprende oggi - del secondo avviso dello stesso procedimento, il primo è stato notificato lo scorso anno ma poi, a seguito degli interrogatori degli indagati, la procura ha modificato in parte le contestazioni. 

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Sul registro degli indagati sono finiti i vertici della Civita Park, la società che ha realizzato il centro commerciale Cuore Adriatico, il palasport e la Fiera, e le figure apicali dell’ex Banca Marche e della sua società di leasing Medioleasing. Per la Civita Park sono indagati: Giuliano Ginnobili, 66 anni di Corridonia e Mauro Mattucci, 64 anni di Montesilvano, entrambi amministratori; Sergio Foresi, 80 anni di Morrovalle e Franco Sagretti, 64 anni di Corridonia, entrambi consiglieri d’amministrazione e Nazzareno Gismondi, 61 anni di Montegranaro, consulente contabile e fiscale della società poi fallita. 
 
Gli altri nomi 
Per la banca invece sono indagati: Massimo Bianconi, 66 anni di Roma, direttore generale Bdm; Lauro Costa, 69 anni di Macerata, presidente e vicepresidente Cda Bdm e presidente Cda Medioleasing; Michele Giuseppe Ambrosini, 72 anni di Urbino, presidente Cda Bdm; Tonino Perini, 78 anni di Trecastelli, vicepresidente Cda Bdm; Stefano Vallesi, 64 anni di Macerata, direttore centrale commerciale e vicedirettore generale Area mercato di Bdm; Giuliano Bianchi, 66 anni di Macerata e Bruno Brusciotti, 84 anni di Camerino, entrambi membri Cda Bdm; Daniele Cuicchi, 54 anni di Senigallia, capo servizio commerciale Medioleasing e Claudio Dell’Aquila, 71 anni di Roma, membro Cda Medioleasing.  Diverse sono le contestazioni mosse. A Mattucci, Sagretti e Foresi il sostituto procuratore Vincenzo Carusi contesta l’aver distratto dalla Civita Park s.r.l, dichiarata fallita il 21 gennaio 2015, somme di denaro utilizzate per rimborsare i finanziamenti concessi alla Civita Park dalle società partecipanti la fallita delle quali erano soci. Si tratta di somme che vanno dai 124.500 euro a 1.681.000 euro. Per quanto riguarda le posizioni di Foresi, Sagretti, Mattucci, Costa, Perini, Brusciotti, Ambrosini, Bianchi, Bianconi, Vallesi, Cuicchi e Dell’Aquila, la procura contesta un giro di soldi illecito. 

La tesi 
Secondo l’accusa, dopo che Banca delle Marche aveva erogato diversi prestiti alla Civita Park, ne era diventata creditrice per oltre 26.394.000 euro. A dicembre del 2009 Civita Park aveva venduto a Medioleasing, controllata al 100% da Bdm, alla somma di 30.000.000 di euro più Iva il terreno su cui sarebbe stato costruito il centro commerciale Cuore Adriatico, ottenendone la locazione finanziaria. Per la Procura ci sarebbe stato l’accordo, poi eseguito, secondo cui più di 26.300.000 euro erogati da Medioleasing sarebbero stati distratti dalle finalità indicate nell’oggetto sociale e utilizzati dalla Civita Park per estinguere il debito con Bdm. 

Le contestazioni 
Ginnobili e Mattucci sono accusati della cessione fraudolenta di un ramo di azienda della Civita Park a favore della costituenda Cuore Adriatico S.n.c., controllata indirettamente da Mattucci tramite la M-Costruzioni S.r.l.

di cui era amministratore. Infine Foresi, Sagretti, Mattucci, Ginnobili e Gismondi sono accusati di bancarotta documentale, avrebbero falsificato le scritture contabili della Civita Park. Gli indagati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Riccardo Leonardi, Stefano Chiodini, Francesco De Minicis, Ubaldo e Nicola Perfetti, Giancarlo Nascimbeni e Maria Grazia Barbabella. Entro 20 giorni potranno presentare memorie o chiedere di essere interrogati.

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