Gli agricoltori in marcia a Piediripa: «Vogliamo spiegazioni da Acquaroli»

Gli agricoltori in marcia a Piediripa: «Vogliamo spiegazioni da Acquaroli»
Gli agricoltori in marcia a Piediripa: «Vogliamo spiegazioni da Acquaroli»
di Marco Pagliariccio
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Mercoledì 31 Gennaio 2024, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 07:33

MACERATA Ce l’hanno con l’Europa, «che cala le sue regole dall’alto senza conoscere le loro realtà». Ce l’hanno con lo Stato e la Regione, «che lasciano scivolare tutto». Ma ce l’hanno anche con le associazioni di categoria, «che non li tutela abbastanza contro quelle che ritengono iniquità».

Il corteo

 

Erano un centinaio ieri a Piediripa gli agricoltori che, in sella al loro trattore, sono scesi in strada per far sentire la loro voce. Sono arrivati da tutto il Maceratese ma anche dalle province limitrofe, qualcuno è giunto persino da Force, nell’Ascolano, al terreno all’incrocio tra la Cluentina e via Concordia che ha fatto da base logistica alla protesta.

Le normative

«Le normative europee ci stanno distruggendo, alcune sono anche difficili da comprendere – tuona Rossano Catinari, agricoltore maceratese, coordinatore della manifestazione – siamo qui senza bandiere perché anche le associazioni di categoria ci hanno lasciato da soli, nessuna si è voluta imporre contro certe normative sbagliate e nessuna è voluta scendere a protestare, in maniera civile, come stiamo facendo noi. Allora abbiamo preso i telefoni, abbiamo iniziato a sentirci tra di noi ed eccoci qua. Siamo pronti ad andare avanti ad oltranza, se non vedremo risultati. Se si china sempre la testa davanti ad ogni cosa, poi si finisce per distruggere un settore».

La battaglia

La battaglia è nazionale, «ma anche le istituzioni locali possono fare la loro parte: chiederemo udienza al presidente della Regione Acquaroli, anche lui deve darci qualche spiegazione». Principi che sono stati anche messi nero su bianco su un volantino distribuito durante la giornata. Otto le richieste che avanzano gli agricoltori: una deroga immediata sulla messa a riposo del 4% delle superfici aziendali; il rispetto da parte dell’industria del divieto di vendita di prodotti agricoli sottocosto; maggiori controlli sull’importazione del grano duro dalla Turchia e da altri paesi extra Ue; adeguati incentivi per il passaggio a un’agricoltura sempre più sostenibile; l’eradicazione della fauna selvatica in eccesso; una semplificazione delle normative; l’eliminazione dell’Irpef sui redditi agricoli.

La sfilata

La protesta si è concretizzata in una sfilata di trattori “a staffetta” tra il punto di ritrovo di Piediripa e lo svincolo della superstrada di Corridonia, 7-8 mezzi per volta, scortati dalle forze dell’ordine. Ovviamente, la conseguenza è stata quella di una circolazione viaria ingolfata ancora più del solito in una delle zone già più in sofferenza a livello provinciale, con code in entrata dallo svincolo della superstrada. Non sono mancati striscioni e cartelli con gli slogano più disparati: tra i più presi di mira, oltre all’Unione europea, sono stati gli “spauracchi” emersi nell’ultimo periodo, come la farina di grillo o la carne sintetica. Anche se i problemi che lamentano gli agricoltori sono molto più concreti. In centinaia, la settimana scorsa, avevano manifestato anche a Civitanova sempre per ribadire una maggiore attenzione al settore da parte dell’Europa