Scappa da Macerata e va in Canada con suo figlio: condannata a un anno e mezzo dopo la denuncia del marito

Sottrazione di minore, nei guai una 54enne marocchina

Scappa da Macerata e va in Canada con suo figlio: condannata
Scappa da Macerata e va in Canada con suo figlio: condannata
di Marco Pagliariccio
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Martedì 30 Gennaio 2024, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 11:19

MACERATA Scappa in Marocco prima e Canada poi sottraendogli il figlio. Ieri una donna di 54 anni, originaria del Marocco, è stata condannata a un anno e mezzo di reclusione per sottrazione di minore in quanto avrebbe fatto perdere le sue tracce e quelle del figlio, che oggi ha 17 anni. Secondo quanto denuciato dall’uomo, residente nell’entroterra maceratese, la donna aveva da tempo manifestato la sua volontà di ritornare in patria, sin dai mesi successivi al matrimonio, datato 2002. 

La vicenda

Nel 2007 la donna mette alla luce il figlioletto dei due, ma la situazione non cambia: per venire incontro all’inquietudine della madre del piccolo, l’uomo acconsente ad acquistare un piccolo appartamento cointestato a Rabat e addirittura la aiuta investendo, insieme al fratello di lei, in una pizzeria da aprire nella città marocchina. Per otto anni, fino al 2015, l’uomo fa la spola tra l’Italia e il Paese africano per poter avere almeno il modo di stare con il figlioletto, ma la situazione precipita nell’agosto 2015: da quel momento in poi, la moglie non fa più ritorno in Italia e trattiene con sé il piccolo, concedendo al marito solo dei contatti telefonici.

Si va avanti così per altri tre anni, la donna lascia la pizzeria al fratello e il il maceratese consegna pure tutti gli 8 mila euro incassati dalla vendita della sua quota di proprietà alla moglie per partecipare alle spese del figlio. Ma dal settembre 2018 il buio: il telefono suona a vuoto oppure è del tutto staccato, l’ansia sale e, facendo ricerche online, alla fine salta fuori che il figlio è stato iscritto a una scuola privata a Montreal, città canadese nella quale risiede una delle sorelle della moglie. A questo punto, l’uomo interessa le forze dell’ordine e, tramite il consolato italiano in Canada, fa scattare le ricerche di quello che ormai è diventato un adolescente. A gennaio 2019 ecco la denuncia e, cinque anni dopo, la condanna della madre. In aula l’accusa è stata sostenuta dal pubblico ministero Francesca D’Arienzo.

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