Guerra in Medio Oriente, l’appello del rettore di Unimc John McCourt: «Fermare la barbarie per la pace e la civile convivenza”.

Guerra in Medio Oriente, l’appello del rettore di Unimc John McCourt: «Fermare la barbarie per la pace e la civile convivenza”.
Guerra in Medio Oriente, l’appello del rettore di Unimc John McCourt: «Fermare la barbarie per la pace e la civile convivenza”.
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Lunedì 6 Novembre 2023, 19:33

MACERATA Al rispetto dei diritti umani si è appellato il rettore dell’Università di Macerata John McCourt all’apertura delle celebrazioni per la rinnovata sede del Dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali, chiedendo un minuto di silenzio per le vittime dei conflitti internazionali in corso, a partire da quelli in Medio Oriente e in Ucraina.

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L'appello

«Non posso non esprimere – ha detto - la mia personale apprensione e quella di tutto il nostro Ateneo per quanto sta succedendo in Medio Oriente, in Ucraina e negli altri teatri di guerra accesi nel mondo. È fondamentale ribadire con forza l’obbligo di fermare la barbarie e di cercare vie che portino alla pace e alla civile convivenza. La Costituzione italiana è nata all’indomani di una lunghissima, sanguinosa, tragica guerra che ha trascinato nel conflitto il mondo intero. Nella lungimiranza dei Padri fondatori, in essa è ripudiata la guerra sia come strumento di aggressione alla libertà e alla integrità di altri popoli che come mezzo con cui definire il proprio status negli equilibri europei e mondiali.  Anche in questa sede, sottolineiamo il rifiuto di ogni forma di violenza e la necessità assoluta del rispetto dei principi democratici, dei diritti, della libertà e della dignità di ogni persona. Come ci ha ricordato il Presidente Mattarella in questi giorni, il primo dei diritti fondamentali di ogni essere umano è quello alla vita. Condanniamo senza appello le atrocità commesse da Hamas, ricordando che ancora oltre 240 ostaggi, fra cui almeno 33 bambini, attendono di tornare a casa.

Lo Stato di Israele ha diritto di difendersi contro un attacco terroristico tanto feroce e abominevole e di scongiurare che simili atrocità avvengano ancora, ma è come questo diritto viene esercitato che pesa. Oggi a Gaza vediamo una popolazione di oltre due milioni di persone lasciata senza acqua potabile, senza cibo sufficiente, senza luce, senza carburante, senza medicinali, esposta a continui bombardamenti che non risparmiano ospedali, scuole, luoghi di culto, abitazioni private, campi profughi. Chiediamo che la risposta di Israele sia proporzionata e rispettosa del diritto internazionale umanitario sapendo che le tante, troppe morti a Gaza di civili innocenti, anziani, bambini non faranno altro che rafforzare l’odio di cui si serve Hamas. Che si lavori per un immediato cessate il fuoco, per il rilascio degli ostaggi, per il rispetto del diritto internazionale umanitario, per l’evacuazione dei civili sfollati, per una adeguata assistenza ai feriti e ai rifugiati. Con altrettanta fermezza avversiamo e ripudiamo qualsiasi rigurgito di antisemitismo, la messa in pericolo delle comunità ebraiche in Italia e in Europa, le manifestazioni di intolleranza. Avversiamo pure l’islamofobia e tutte le forme di odio e discriminazione sulla base della religione, della razza, dell’etnia o dell’origine nazionale.  E’ difficile, oggi, guardare verso il futuro, ma bisognerà operare per sostenere i moderati e fermare gli estremisti affinché questi due popoli possano avere ciascuno il proprio stato in una convivenza pacifica e nella sicurezza comune».

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