Furto durante le prove di uno spettacolo. I ladri si pentono, bottino restituito grazie all'intervento di Di Stefano

Marco Di Stefano
Marco Di Stefano
di Emanuele Pagnanini
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Mercoledì 26 Agosto 2020, 07:40
CIVITANOVA - Il tema dell’edizione 2020 del Teatro della Comunità è “Sos”. Ed è quanto di più appropriato per definire la giornata passata dall’ideatore Marco Di Stefano. Appena operato all’indice della mano destra, è tornato dai suoi ragazzi per le prove e ha dovuto far fronte ad un furto. Non nel senso di sventarlo ma nella ben più difficile opera di farsi restituire il maltolto. Cosa riuscita seguendo proprio lo spirito del teatro della comunità, l’inclusione. Ma nulla meglio del racconto diretto del regista e attore può spiegare quanto successo. 
«Dopo una brutta caduta dalla bici il 16 agosto – le parole di Di Stefano, sono stato sottoposto ad intervento all’ospedale di Civitanova. Ora ho dei “fili” di ferro all’interno delle ossa che toglierà fra un mese. Ringranzio di cuore la dottoressa Cristiana Verducci e il suo staff che ho salutato cantando all’uscita della sala operatoria. Alle 21.30, come ogni sera, anche se ancora mezzo narcotizzato, sono andato alle prove dello spettacolo che andrà in scena il 3 settembre insieme ai ragazzi (tutti attori non professionisti, ndr) al Varco sul Mare. Ancora una volta, per quel che è successo, la vita supera ogni immaginazione». Quel che è successo è che, mentre il gruppo si stava scattando delle foto, una delle attrici si è accorta che dalla borsa mancavano il portafogli, i documenti, il cellulare. E tutti hanno indicato un gruppo di tunisini che staziona nella zona. «Sono andato solo io a parlare, ancora con la cuffia dell’operazione. Si tratta di quattro ragazzi tunisini, solo uno in evidente stato di ebbrezza e con fare da bullo. Ho avuto appoggio dai suoi tre connazionali. Alla fine ha detto che forse poteva fare qualcosa, si è allontanato in bici ma poco dopo è tornato riconsegnando tutto il bottino. Ho invitato loro a partecipare al nostro progetto, un paio erano molto interessati. Mentre tornavamo a casa, un altro attore si è accorto che dal marsupio era scomparso il telefono. Sono tornato da loro (quello alticcio se n’era andato) e mi hanno promesso di farci riavere quel cellulare. Io ci credo. Molti pensavano che quando lo straniero si era allontanato in bici, non tornasse più. Ed invece… Colgo l’occasione per ricordare che il teatro della Comunità è aperto a tutti. Prove tutte le sere alle 21 al Varco, nelle serate in concomitanza con Vita Vita ci spostiamo all’ex Casa del Balilla».
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