Civitanova, maxi furto di abbigliamento griffato in casa del commerciante: bottino di 35mila euro, giovane tunisino rinviato a giudizio

Civitanova, maxi furto di abbigliamento griffato in casa del commerciante: bottino di 35mila euro, giovane tunisino rinviato a giudizio
Civitanova, maxi furto di abbigliamento griffato in casa del commerciante: bottino di 35mila euro, giovane tunisino rinviato a giudizio
di Benedetta Lombo
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Giovedì 21 Dicembre 2023, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 11:58

CIVITANOVA-  Entra in casa di un commerciante e gli porta via 35.000 euro di capi di abbigliamento griffati, a giudizio un 33enne tunisino. L’uomo, Manoubi Abdelmoula, è accusato di furto aggravato. Secondo l’accusa, insieme ad altre persone rimaste ignote, il 30 novembre del 2022 si sarebbe introdotto nell’abitazione di un commerciante che ha un noto negozio di abbigliamento a Civitanova, dalla quale aveva asportato numerosi capi di abbigliamento, dei marchi Parosh, Seventy, Alberto Biani e Giorgio Grati, e alcuni monili in oro.

La ricostruzione

Il furto era avvenuto nel tardo pomeriggio.

Il commerciante, che ha casa di fronte al proprio negozio, si era assentato dall’attività commerciale per fare degli acquisti e aveva lasciato all’interno dell’attività la sua collaboratrice. Al ritorno però, poco dopo le 19, una vicina lo aveva allertato dicendogli che c’erano delle persone che uscivano da casa sua con delle grandi buste in mano con su scritto il nome del negozio. Il commerciante era quindi uscito immediatamente dal negozio intercettando uno straniero che proprio in quel momento si stava allontanando dall’abitazione con delle buste in mano. Quando il negoziante lo aveva avvicinato, l’extracomunitario era scappato riuscendo a far perdere le proprie tracce. Fu dato l’allarme e sul posto giunse una pattuglia del Radiomobile della locale Compagnia. Dopo la denuncia, dai successivi riscontri, i carabinieri accertarono che quel giorno sarebbero stati cinque gli individui coinvolti nel furto, tante infatti erano state le persone immortalate dalle telecamere di videosorveglianza posizionate in zona e tra queste gli investigatori riconobbero senza ombra di dubbio il tunisino, già noto alle forze dell’ordine. All’esito dell’attività investigativa coordinata dal pubblico ministero Rita Barbieri, ieri il procedimento a carico dello straniero è finito all’attenzione del giudice dell’udienza preliminare Daniela Bellesi e del pubblico ministero Claudio Rastrelli. L’imputato, difeso dall’avvocato Simone Matraxia (ieri sostituito in aula dal collega Giuseppe Roberto Caruana), ha deciso di non richiedere riti alternativi e il giudice ha disposto il rinvio a giudizio. Il processo a suo carico si aprirà il 13 febbraio del 2025.

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