Civitanova, i giudici rigettano il ricorso
presentato da Cerolini sul sequestro

L'imprenditore Giuseppe Cerolini
L'imprenditore Giuseppe Cerolini
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Martedì 9 Febbraio 2016, 11:35
CIVITANOVA – Ricorso rigettato, i giudici condannano Giuseppe Cerolini e un altro ricorrente al pagamento delle spese. Questa mattina i giudici del Tribunale del Riesame di Macerata hanno sciolto la riserva rigettando il ricorso presentato dall’avvocato del patron della Civitanovese che aveva chiesto il dissequestro di società e beni che erano nella disponibilità dell’imprenditore quarantanovenne. Nello specifico i ricorsi erano due: il primo, quello di Cerolini che aveva chiesto il dissequestro di due auto da lui utilizzate ma che, formalmente, non erano mai state sequestrate dalla Finanza. Le macchine infatti, erano state prese in leasing e come tali non potevano diventare oggetto di sequestro, ma erano comunque finite nel mirino della Procura in quanto oggetto di un rapporto contrattuale in essere con la società Effemme, le cui quote invece sono rientrate nel provvedimento di sequestro.
Il secondo ricorso era stato presentato dal nuovo amministratore della società J.C.Oil (che detiene le quote di maggioranza della Effemme). L’uomo, originario del Nord Italia e diventato proprietario della J.C.Oil una settimana prima del sequestro, aveva chiesto il riconoscimento della titolarità delle quote della Effemme e il conseguente dissequestro. La Procura, nel corso dell’udienza, ha ribadito che l’atto di cessione del pacchetto della J.C.Oil era nullo o comunque simulato. L’atto - sempre secondo la Procura - non era stato registrato, non c’era alcun visto pubblico e in ogni caso l’oggetto del contratto era indeterminato.
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