Il caso del Basso bacino del Chienti, esposto sull’allarme inquinamento

Il caso del Basso bacino del Chienti, esposto sull’allarme inquinamento
Il caso del Basso bacino del Chienti, esposto sull’allarme inquinamento
di Emanuele Pagnanini
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Domenica 29 Ottobre 2023, 07:19 - Ultimo aggiornamento: 11:30

CIVITANOVA Inquinamento del Basso bacino del Chienti, presentato un esposto a tre Procure. L’azione è promossa dalla lista Nova Urbs e dal comitato Civitanova Unita. Per la prima, ha firmato Paolo Squadroni, ex candidato sindaco; per la seconda Giuliana Venturini. L’esposto, redatto dall’avvocato Paolo Luzi, è stato inviato per competenza territoriale alle Procure della Repubblica di Macerata, Fermo e Ancona. 

 

Esposto che è anche denuncia-querela in quanto si chiede agli organi competenti «di eseguire le opportune indagini ed accertamenti, e valutare la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti».

Si tratta della ultratrentennale vicenda dell’inquinamento della falda acquifera che, negli anni ’90, costrinse la città a rifornirsi da autobotti a causa della presenza nelle rete idrica di sostanze alogenate, usate nella produzione di fondi per calzature. L’Arpam perimetrò un’area di 26 chilometri quadrati compresa tra cinque comuni (Civitanova, Montecosaro, Morrovalle, Porto San’Elpidio e Sant’Elpidio a Mare), successivamente riperimetrata nel 2015.

Dai primi anni duemila, lo studio Sentieri (giunto al sesto rapporto) del Ministero della Salute analizza la mortalità nei 46 siti nazionali (poi il Basso bacino del Chienti è stato declassato a sito regionale). E tra i circa 100mila abitanti del Bbc, si è sempre registrata una eccessiva mortalità per tumori (in particolare urogenitali) e malformazioni nei neonati. I due movimenti lamentano la scomparsa dall’agenda politica del tema.

«Per questo abbiamo come estrema ratio pensato all’azione legale – ha detto Squadroni –. La documentazione è nota ed accessibile ma di bonifica non si parla più. Tra il 2006 e il 2008 fu siglato un accordo di programma con la provincia e l’Arpam per un progetto di 3,7 milioni, poi lievitato a 10 milioni e abbandonato».

Anche Mirella Franco di Nova Urbs definisce «vergognoso il silenzio della politica tutta». «Nel sindaco abbiamo cercato un alleato – ha aggiunto – ma abbiamo trovato un nemico». Giuliana Venturini e Domenica Bevilacqua hanno usato toni duri contro ogni amministrazione (comunale provinciale e regionale) e di ogni colore.

«Abbiamo invitato tecnici e amministratori il 28 luglio per parlare dello studio Sentieri, nessuno si è presentato. Dopo un colloquio con l’assessore Cognigni, è iniziato il rimpallo di responsabilità. Chiederemo un consiglio comunale aperto e un impegno della giunta. Siamo di fronte ad un fallimento sistemico. Nessuno ha pagato per l’inquinamento, nessuno è stato condannato».

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