Camerino, perseguita i vicini di Sae e li minaccia con l’accetta: finisce a processo

Camerino, perseguita i vicini di Sae e li minaccia con l’accetta: finisce a processo
Camerino, perseguita i vicini di Sae e li minaccia con l’accetta: finisce a processo
di Benedetta Lombo
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Giovedì 14 Dicembre 2023, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 12:22

CAMERINOPerseguita i vicini di casa, li minaccia con un’accetta costringendoli ad andare via dall’abitazione poi tenta di speronarli mentre accompagnano la figlia a ginnastica. Anche dopo che la famiglia ha cambiato casa avrebbe continuato a perseguitarli. Si è aperto ieri il processo a carico di un muratore tunisino 59enne davanti al giudice del Tribunale di Macerata Domenico Potetti e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo.

La coppia vittima degli atti persecutori si è costituita parte civile con l’avvocato Giovanna Sartori, poi l’udienza è stata rinviata al 10 aprile per sentire i testimoni dell’accusa e della parte civile.

I fatti contestati sarebbero avvenuti tra ottobre del 2021 e settembre di quest’anno. Secondo l’accusa a maggio 2022 l’imputato avrebbe minacciato la coppia di vicini di casa nell’area Sae di Vallicelle con un’accetta davanti alla loro figlia, una bambina. E visto che già in precedenza si erano verificati altri episodi persecutori, la coppia aveva deciso di abbandonare casa e comune, facendo cambiare scuola ai figli minori.

Ma anche dopo lo stalking sarebbe continuato: ad agosto scorso il 59enne avrebbe cercato di speronare l’auto degli ex vicini che si stavano recando al palazzetto dello sport per accompagnare la figlia agli allenamenti. Terrorizzata, la coppia aveva chiamato i carabinieri. Successivamente il tunisino avrebbe affiancato l’auto dell’ex vicino gesticolando furiosamente. Lo scorso settembre la coppia se l’era trovato di nuovo davanti con la macchina. I comportamenti del tunisino reiterati nel tempo avevano terrorizzato l’intera famiglia. Dopo la denuncia, a ottobre scorso il Gip Giovanni Maria Manzoni ha emesso nei confronti del 59enne la misura del divieto di avvicinamento con il braccialetto elettronico. L’imputato è difeso all’avvocato Paolo Cecchetti. Ad aprile prossimo, dunque, saranno sentiti i testimoni indicati dall’accusa e dalla parte civile.

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