CAMERINO - Perseguita i vicini di casa, li minaccia con un’accetta costringendoli ad andare via dall’abitazione poi tenta di speronarli mentre accompagnano la figlia a ginnastica. Anche dopo che la famiglia ha cambiato casa avrebbe continuato a perseguitarli. Si è aperto ieri il processo a carico di un muratore tunisino 59enne davanti al giudice del Tribunale di Macerata Domenico Potetti e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo.
La coppia vittima degli atti persecutori si è costituita parte civile con l’avvocato Giovanna Sartori, poi l’udienza è stata rinviata al 10 aprile per sentire i testimoni dell’accusa e della parte civile.
Ma anche dopo lo stalking sarebbe continuato: ad agosto scorso il 59enne avrebbe cercato di speronare l’auto degli ex vicini che si stavano recando al palazzetto dello sport per accompagnare la figlia agli allenamenti. Terrorizzata, la coppia aveva chiamato i carabinieri. Successivamente il tunisino avrebbe affiancato l’auto dell’ex vicino gesticolando furiosamente. Lo scorso settembre la coppia se l’era trovato di nuovo davanti con la macchina. I comportamenti del tunisino reiterati nel tempo avevano terrorizzato l’intera famiglia. Dopo la denuncia, a ottobre scorso il Gip Giovanni Maria Manzoni ha emesso nei confronti del 59enne la misura del divieto di avvicinamento con il braccialetto elettronico. L’imputato è difeso all’avvocato Paolo Cecchetti. Ad aprile prossimo, dunque, saranno sentiti i testimoni indicati dall’accusa e dalla parte civile.